Home I lettori ci scrivono Casi Covid-19 a scuola e i nodi che vengono al pettine

Casi Covid-19 a scuola e i nodi che vengono al pettine

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Da alcuni giorni i dirigenti scolastici ed i referenti scolastici covid19 sono impegnati a mettere in atto le nuove disposizioni relative alla gestione di uno/due/tre casi positivi a scuola, non tralasciando la novità della quotidiana verifica del green pass, la gestione di tutte le preoccupazioni tra le componenti scolastiche che a volte complicano la quotidiana azione didattica cui la scuola è chiamata per suo fine istituzionale.

“Questa complessità organizzativa e gestionale – afferma il Presidente di Ancodis Cicero – impegna anche con un significativo stress professionale il Ds o il referente scolastico covid19 e sappiamo bene che quest’ultimo – su delega – assume oneri organizzativi e conseguenti responsabilità nella gestione dei protocolli.”

Per fotografare l’attuale situazione dell’emergenza pandemica, Ancodis ha proposto un questionario che prova a descrivere cosa accade in questo momento nelle scuole tra nuove indicazioni alle quali occorre attenersi e relazioni da gestire con le famiglie, con il personale e con i Dipartimenti di prevenzione.

Risulta che i referenti scolastici covid19 in queste settimane hanno segnalato un numero di casi positivi inferiore a 5 per il 58.6%, tra 5 e 9 per il 20.7%, tra i 10 e 15 casi per l’17.2% e oltre 15 casi per il 3.4%.”

La qualità della “relazione” con il Dipartimento di prevenzione è ritenuta insufficiente per il 27.6%, sufficiente o buona per il 33%, ottima per il 6.9% e, infine, inesistente per il 3.4%.

In merito al contatto diretto con il Dipartimento, il 51.7% lo giudica complicato, il 37.9% facile e addirittura inesistente per il 10.3%.

Rispetto al precedente protocollo, le “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico del 28 ottobre 20212 sono ritenute più semplici ed efficaci per il 6.9%, più complicate e meno efficaci per il 37.9% mentre il 55.2% preferisce ritornare al protocollo seguito lo scorso anno scolastico.

L’impegno di lavoro dedicato dal referente scolastico covid19, per il 37.9% è ritenuto invariato, per il 58.6% è accresciuto e soltanto per il 3.4% diminuito.

Infine, in relazione alla novità per la quale in ogni ASL sia identificato un referente per ogni scuola che possa intervenire tempestivamente supportando il referente scolastico COVID19/dirigente scolastico e prioritizzando i test del T0″” il 44% dichiara di non avere ancora notizie, il 27.6% invece afferma di avere già un referente e il 27.6% che è in attesa di conoscerlo.

“Da questi dati – conclude Rosolino Cicero – risultano evidenti la complessità del nuovo protocollo, il carico di lavoro contrattualmente non riconosciuto e le condizioni lavorative nelle quali i Ds e i Referenti scolastici covid19 si trovano a fare fronte 7 giorni su 7 magari con l’assenza – se non addirittura il silenzio – di una tempestiva interazione con gli altri anelli del sistema.”

I Referenti scolastici covid19 di Ancodis auspicano la meritata attenzione e confidano in un pieno riconoscimento di questo importante incarico a tutela del diritto allo studio in presenza e alla tutela della sicurezza sanitaria in ciascuna comunità scolastica.

Almeno che non prevalga in tanti la visione negazionista!

ANCODIS