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Carrozza: i soldi per gli scatti in busta paga del personale della scuola vanno trovati

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“Occorre lavorare affinché si trovino, pur salvaguardando le esigenze di finanza pubblica, risorse per la copertura necessaria a garantire le progressioni economiche del personale della scuola”. Lo ha detto  il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, nel corso di un’intervista pubblicata su “Il sussidiario.net”, riferendosi al blocco degli scatti confermati dal Governo sino al 31 dicembre 2014.
“Sono consapevole, come tutto il Governo del resto – ha aggiunto il ministro – che è stato chiesto un ulteriore sacrificio ai dipendenti pubblici, che in questi anni sono stati molto penalizzati pur dando tanto ogni giorno al nostro Paese”.
Il ministro ha però anche spiegato che “l’apertura della discussione sul contratto deve essere anche il momento per l’avvio di un percorso e un ripensamento complessivo sul ruolo dell’insegnante che valorizzi l’impegno individuale, la capacità di lavorare in gruppo e l’aggiornamento”. Ciò significa che la Carrozza non ha intenzione di confermare gli aumenti automatici per tutto il personale. E su questo punto si potrebbe creare un blocco. Perché i sindacati chiedono una base comune minima generalizzata.
Il Ministro si è anche soffermato sul reclutamento degli insegnanti: ha dichiarato che bisogna “superare il transitorio e avviarsi verso una soluzione a regime. Il percorso di formazione e reclutamento degli insegnanti ha subito negli anni continui cambiamenti e modifiche che hanno impedito il consolidamento del sistema. In particolare, la difficoltà principale – ha aggiunto – è nel conciliare le esigenze contrapposte di chi, dopo anni di insegnamento, aspira a essere stabilizzato, e dei più giovani che hanno seguito un percorso di formazione duro e selettivo”.
Carrozza ha poi sottolineato che sta “lavorando a definire un percorso per il medio periodo, consapevoli della necessità di tutelare sia chi nella scuola ha già lavorato per tanti anni sia i più giovani che si affacciano all’insegnamento. Nel lungo periodo penso invece che il sistema di reclutamento debba essere basato su formazione e selezione mediante concorso”.
A proposito degli aiuti che il governo darà alle scuole private paritarie, il ministro ha detto che si sta impegnando per l’attivazione di “un meccanismo che, pur nell’invarianza della spesa pubblica, consenta una stabilizzazione delle risorse a sostegno delle scuole paritarie in un’ottica pluriennale”. Per poi precisare: “noi ci stiamo muovendo in linea con la legge Berlinguer per un sistema che includa le scuole paritarie come parte integrante del sistema nazionale di istruzione pubblica”. Una scelta netta che non farà piacere a tutti.