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Priorità per il Pd: scuola, cig, esodati, crescita

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Il Pd, con Epifani, ha ribadito che in una fase così drammatica tutte le soluzioni volte ad affrontare le diverse priorità che in questa fase risultano non eludibili andranno tenute in equilibrio rispetto alle risorse finanziarie disponibili o da reperire. Fare ogni sforzo per sostenere la ripresa, per affrontare i problemi sociali più acuti e per mettere particolare attenzione sui temi della scuola, dei costi dell’energia, del turismo, di un allentamento del patto di stabilità dei comuni con l’obiettivo di liberare le risorse per investimenti destinati a rinforzare i segnali di ripresa in questa fase di emergenza. Per il Partito Democratico le priorità da sostenere, tutte contenute nel programma di governo, riguardano la scuola, il rifinanziamento della Cassa integrazione guadagni, il tema degli esodati. A queste parole ha risposto Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola del Pdl: ”Individuare in modo generico la scuola come una delle priorità alternative all’Imu non aiuta in alcun modo la fattività dell’azione di governo”. ”Certo, bisogna migliorare la qualità dell’offerta formativa per mettere i nostri ragazzi al passo con i loro colleghi europei, sviluppando sempre più una partnership con le scuole europee. Occorre valorizzare i docenti, anche attraverso l’apertura di un tavolo per la discussione della parte normativa del nuovo contratto; vanno individuate nuove forme di reclutamento e implementata la valutazione; è necessario avviare una valida alternanza tra istruzione e formazione professionale e sostenere gli its, Istituti Tecnici Superiori. C’è poi il fronte dell’edilizia scolastica e della modernizzazione degli ambienti di apprendimento e il tema della scuole paritarie”. E Centemero ha aggiunto: ”Sulla scuola, insomma, c’è molto da fare e con la Ministra Carrozza abbiano avviato un confronto produttivo in tal senso, un confronto che i vuoti slogan di Epifani davvero non aiutano. Prima ancora che a nuovi investimenti, si dovrebbe procedere a un serio taglio della spesa improduttiva e a un’azione di razionalizzazione nell’uso delle risorse disponibili. Il tempo dei fondi a poggia e della moltiplicazione del precariato scolastico è finito, Epifani se ne faccia una ragione”.