“L’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici si esprime a l’ipotesi di mettere in campo l’esercito, con il personale specializzato e i laboratori di diagnostica, per supportare le ASL nella somministrazione dei test e nel tracciamento”.
“Le Aziende sanitarie si son fatte trovare impreparate di fronte all’impennata della curva epidemiologica, per cui nelle ultime settimane è completamente saltato il sistema del tracciamento dei contagi nelle scuole”.
“Appare condivisibile, inoltre, la proposta delle Regioni di alleggerire il protocollo delle quarantene, prevedendo in caso di due compagni positivi in classe solo l’auto-sorveglianza senza tampone per gli alunni vaccinati o immunizzati, mentre per gli alunni non ancora vaccinati la quarantena di 10 giorni e due tamponi secondo il vecchio protocollo”.
“Detta soluzione otterrebbe di mantenere in presenza un numero più elevato di alunni e potrebbe costituire nei riguardi dei genitori degli alunni 5-11 anni una “spinta gentile” alla vaccinazione dei propri figli. Certamente, vanno considerate le difficoltà organizzative alle quali dovranno far fronte le istituzioni scolastiche nell’avviare le nuove modalità didattiche che nelle classi dei più piccoli vedranno una formula mista, ma anche tutti i problemi legati alla privacy”.
“L’Andis, in ogni caso, chiede al Governo di mettere in campo tutte le soluzioni che possano garantire, compatibilmente con l’evoluzione della pandemia, la prosecuzione delle attività didattiche in presenza, essendo stata tra le prime organizzazioni a rilevare lo scorso anno i danni prodotti sugli studenti dalla Didattica a Distanza in termini di ritardi negli apprendimenti e di problematiche della sfera psico-affettiva”.
Paolino Marotta (presidente Andis)