A pochi giorni dalla riapertura della scuola, dopo la pausa natalizia, si incomincia già a temere un rientro caotico in classe a causa della carenza di docenti. Sarebbero infatti tanti i prof non vax e pure quelli contagiati o in quarantena che non potranno trovarsi in cattedra per cui si teme che si possano presentare situazioni alquanto caotiche. Si teme in pratica che mancherebbe circa il 5% dei docenti e del personale Ata No vax, che dovrà essere sostituito, un numero oscillante attorno a 50mila prof che resteranno senza vaccino pur non avendo problemi di salute quindi nessuna esenzione.
Ampio sarebbe dunque il numero di cattedre lasciate scoperte, come precisa l’Anp al Messaggero e soprattutto di insegnanti “di materie scientifiche nelle scuole superiori, tecnici professionali e licei. Sarà molto difficile riuscire a recuperare insegnanti con l’abilitazione, probabilmente dovremmo ricorrere perfino ai laureandi, non c’è altro sistema. Non abbiamo ancora numeri precisi per quanto riguarda i professori no vax: l’aumento dei luoghi che richiedono il green pass (bar, ristoranti, musei ecc) potrebbe aver convinto anche le persone che prima erano incerte: solamente con la riapertura delle scuole scopriremo con certezza il numero delle persone senza vaccino. Per controlli di questo tipo nelle scuole esiste un’app che sostituisce l’esibizione del green pass (che non può essere mostrato negli edifici scolastici) che, dai sistemi informatici, può verificare se un docente, ma anche un preside o un dipendente che lavora nel personale Ata o amministrativo, sia abilitato ad entrare a scuola o meno.”
Fra l’altro, aggiunge sempre il presidente Anp, “Abbiamo ricevuto centinaia di diffide da parte degli avvocati di chi contesta direttamente l’obbligo vaccinale ed esistono medici che affermano che, con certificati talvolta poco comprensibili, affermano lo stato di fragilità del proprio paziente: si sta determinando un contenzioso notevole. Questo è tutta sabbia negli ingranaggi della scuola. Questa situazione ci lascia molto delusi, non solo come professionisti ma direi anche come cittadini. La scuola funziona bene solamente se le altre istituzioni funzionano bene, ma se le altre istituzioni non fanno fino in fondo il loro lavoro, la scuola diventa la vittima sacrificale e questo non è tollerabile.”
In Lombardia addirittura si parla di 3-4mila insegnanti no vax che occorrerà sostituire per poter garantire il servizio scolastico nelle 1.100 scuole della regione. Anche qui a lanciare l’allarme è l’Anp: “In base a una prima stima fatta sentendo i colleghi delle varie province tra docenti o personale Ata saranno 3-4mila le persone da sostituire lunedì 10 gennaio. Oggi scadono i famosi 20 giorni per vaccinarsi, per cui adesso cominciamo ad avere una stima: in media sono 3-4 i docenti per istituto e le scuole in Lombardia sono 1.100, i conti sono presto fatti”.
“Siamo decisamente preoccupati per i numeri. Sarà un lunedì di ordinaria follia, avremo sicuramente grosse difficoltà perchè i numeri sono tali da rendere difficile la garanzia del servizio. Le graduatorie provinciali per le supplenze fortunatamente sono quasi esaurite e dico quasi perchè io stesso ho una cattedra di biologia vacante da settembre, ma tra positivi al Covid, malattie stagionali, e contatti stretti di positivi la situazione è tale per cui lunedì sarà difficile garantire il servizio”.
Che fare dunque? Anche su questa domanda, non c’è comunione di iniziative e di interventi, mentre appaio sempre più chiari i ritardi accumulati da due anni a questa parte, da quando cioè si è presentato con tutta la sua forza caotica il covid-19.
Dice sempre l’Anp: “siamo in una situazione kafkiana che dura da due anni a questa parte e il rammarico è che non si sia fatto nulla. Invece di erogarci soldi per strumenti inutili, e qui non voglio tirare in ballo i soliti banchi a rotelle, più utile sarebbe stato avere soldi finalizzati al potenziamento dell’organico. Le scuole siano autonome fino in fondo, l’autonomia esiste solo sulla carta, lasciassero fare noi”.
E come se non bastasse, da altri canali viene fuori che i supplenti, chiamati per sostituire i colleghi assenti a causa della pandemia, non avrebbero ancora ricevuto il becco di un quattrino.
Si tratterebbe di circa 18mila docenti a cui si aggiungono 22mila bidelli e amministrativi, sempre parte dell’organico Covid, chiamato proprio per mantenere pulite le aree della scuola maggiormente a rischio per aiutare le classi ad entrare o ad uscire senza assembramenti, per dare supporto ai docenti o per lavorare nelle segreterie e sostenere i colleghi nelle convocazioni e nella ricerca di supplenti. Intanto non tutti i precari stano ricevendo la proroga: se non dovesse arrivare entro il 7, le scuole devono affrontare problemi rilevanti per l’senza dell’organico necessario.