I docenti che non intendono vaccinarsi contro il Covid-19 sarebbero nemmeno l’1 per cento del totale: su circa 800mila insegnanti complessivi, ammontano a poco più di 5mila. La cifra di evince dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante la conferenza stampa del 10 gennaio a Palazzo Chigi: il numero uno del dicastero bianco di Viale Trastevere ha infatti detto che gli insegnanti non vaccinati (in questo periodo sospesi dal servizio e quindi senza stipendio, né riconoscimento ai fini della carriera e dei contributi previdenziali) riguardano lo 0,72 per cento del totale.
Giannelli pensava fossero di più
Poco dopo, il leader dell’Anp, Antonello Giannelli, intervenendo a “Quel che resta del giorno” su Rainews, ha detto che la quantità di prof non vaccinati si temeva che avrebbe messo in difficoltà gli organici degli istituti, già non brillanti per numero e nemmeno facilmente integrabili o sostituibili con supplenti dal primo giorno.
“Io ho fatto delle stime che erano leggermente sovradimensionate rispetto a quelle del ministro Bianchi”, ha detto Giannelli.
Per necessità, non per scelta
“Che i numeri non fossero catastrofici lo avevo detto ma era prevedibile: c’è stato un certo impatto sul servizio ma nulla di catastrofico. Sono anche abbastanza soddisfatto del numero dei prof no vax che sono 5 mila in tutto“, ha concluso il presidente dell’associazione nazionale presidi.
Se le percentuali rese pubbliche dal ministro dell’Istruzione dovessero essere confermate, ne deriverebbe che la maggior parte del 5% scarso di insegnanti oggi ancora non vaccinati – ben 35mila su 40mila – non si troverebbe in questo stato per scelta ma per necessità: significa che la mancata vaccinazione deriverebbe da una incompatibilità delle sostanze contenute nel vaccino con il proprio stato di salute.