Il ministro Patrizio Bianchi è tornato a parlare di revisione della scuola media: intervenendo ad un forum sulla scuola su Corriere.tv, il numero uno del Mi ha detto che “oltre al Pnrr c’è” da attuare “la riforma della scuola media”, perché “la scuola media non è nè carne nè pesce”.
Troppo forti le divisioni disciplinari
Bianchi ha sottolineato che i tre anni di scuola secondaria di primo grado devono essere rivisti per “superare la rigida divisione disciplinare e proiettarsi di più verso quel modo di lavorare della scuola primaria”.
“Coerentemente con questo – ha concluso il ministro – ci sarà un grande focus sui dirigenti scolastici che possono fare veramente la differenza”.
Quell’anello “debole”
Solo pochi giorni fa, durante un’audizione, davanti alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza del Senato, il titolare del dicastero dell’Istruzione aveva parlato di riforma della scuola media.
Ma già nel marzo del 2021, sempre il ministro Patrizio Bianchi aveva definito la scuola Media come “l’anello debole” del sistema scolastico italiano: non è ancorata alla primaria e non è in continuità con gli istituti superiori, aveva spiegato il numero uno del ministero di Viale Trastevere.
In passato nessuna indicazione
In nessuna occasione, però, il ministro dell’Istruzione è entrato nel merito della riforma da adottare: se, ad esempio, si intende approvare un mutamento del quadro orario settimanale, con nuove discipline al posto di altre, oppure una diversa impostazione della didattica.
“La scuola secondaria – ha detto il ministro – ha bisogno di essere ripensata, in particolare la scuola media: su questo stiamo lavorando e su questo chiederemo l’aiuto delle Camere”.
Solo oggi è arrivata una prima indicazione: bisognerà trovare il modo di collegare di più tra loro le discipline d’insegnamento, seguendo il modello della scuola del primo ciclo.