In Italia “la cosa fondamentale è dare priorità alla Pubblica istruzione; anche alla Sanità, ma soprattutto alla Pubblica istruzione”: così Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici, durante la presentazione a Firenze del suo libro ‘All’inferno e ritorno’.
La Pubblica istruzione trascurata da 15 anni
L’economista ha chiesto espressamente al Governo in carica di dare finalmente la precedenza alla Scuola.
L’ex responsabile della Fmi, il Fondo monetario internazionale, e poi anche della spendng review italiana meno di dieci anni fa, ha detto che la Scuola “è lo strumento che serve per dare una possibilità a tutti, ma la Pubblica istruzione è stata trascurata dal 2007, è stata la forma di spesa pubblica tagliata di più”.
Il riferimento di Cottarelli è alla riforma Gelmini-Tremonti, figlia della Legge 133 del 2008, che ha prodotto oltre 100mila cancellazioni di cattedre e decine di migliaia di posti Ata in meno, assieme alla perdita di almeno 2mila istituti autonomi, ore settimanali di lezione, compresenze di insegnanti, la specializzazione dei maestri della primaria e altro ancora.
Il messaggio del suo nuovo libro
Cottarelli ha detto che il suo libro contiene “un messaggio di lungo termine: si parla di uguaglianza, di opportunità, di premi al merito, di solidarietà, queste sono cose che rimangono al di là degli eventi congiunturali. Abbiamo ancora la necessità di dare più opportunità, e rafforzare in particolare la Pubblica istruzione”.
Per quanto riguarda i premi al merito, ha aggiunto l’economista, “adesso vediamo nel settore pubblico che cosa riesce a fare Brunetta”. Se il ministro forzista del Governo Draghi “riesce a presentare, sulla base del Pnrr, una riforma entro fine giugno per la misurazione della performance e anche premiare il merito nella Pa. Sulla solidarietà, beh, in questo momento, con tutti questi shock economici, il Governo sta facendo quello che può fare”.
Il “chiodo fisso”
Il rilancio della Scuola è un “chiodo fisso” di Carlo Cottarelli: nel 2018 disse che è “importante rafforzare quello che io chiamo capitale umano, quindi investire in pubblica istruzione nelle elementari, medie, superiori. È necessario rafforzare la pubblica istruzione nel meridione, questa è una cosa in cui credo fortemente”.
Quattro anni prima, nel 2014, in qualità commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, Cottarelli, assicurò: “nella mia proposta” di “razionalizzazione” della pubblica amministrazione “non c’è alcuna riduzione per l’istruzione e la cultura”.
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