Home I lettori ci scrivono La solita storiella della poca professionalità dei docenti

La solita storiella della poca professionalità dei docenti

CONDIVIDI

Siamo la categoria che si aggiorna costantemente più delle altre. 

In 38 anni di insegnamento ho studiato a mie spese e spiegato ai miei studenti 15 linguaggi di programmazione  e 10 sistemi operativi ma nessuno mai ha riconosciuto la mia professionalità all’interno della scuola. Questo discorso vale per 700mila insegnanti che come me hanno impegnato tempo e denaro senza essere stati veramente valorizzati.

Adesso il ministro Bianchi vuole instituire la “progressione stipendiale accelerata”, parallela agli scatti di anzianità. I docenti frequentanti con profitto le prove valutative intermedie, i percorsi di formazione e aggiornamento permanente selezionati e certificati dalla Scuola di alta formazione, avranno più soldi nella busta paga.

E tutto l’aggiornamento pregresso a nostre spese chi ce lo certificherà? Si mette sempre in dubbio la professionalità dei docenti.

Il ministro Bianchi come gran parte dei suoi predecessori vuole valutare i docenti con prove valutative intermedie che verranno gestite da chi? Chi sono i super professori che valuteranno i docenti?

L’Italia è l’unica Nazione dove non esistono gli ispettori di materia ma soltanto 191 dirigenti ispettivi dislocati nei 18 uffici scolastici regionali, di cui 56 a tempo indeterminato più 68, a termine, con contratti triennali.

La politica ha paura di investire nell’istruzione e riconoscere la professionalità dei docenti. Gli insegnanti rappresentano la cultura, la memoria storica di questo Paese ma devono vivere con stipendi da fame. Meglio tenerli al guinzaglio corto così stanno zitti e obbediscono grazie alle mancette di 5-10 euro in più al mese.

Applauso polemico a tutti questi politici  ignoranti e incapaci di valorizzare la cultura e gli insegnanti. I soldi ci sono per tutto tranne che per la scuola pubblica laica statale.


Paolo Latella