Home I lettori ci scrivono Formazione docenti: corsi di inclusione e test di esclusione…

Formazione docenti: corsi di inclusione e test di esclusione…

CONDIVIDI

Mi chiamo V. R. Lacava, insegno Italiano, Storia e Geografia al Liceo “G.V. Gravina” di Crotone.

Scrivo in merito al corso per la “Formazione Inclusione” – DM 188/2021 – Docenti secondaria 2 grado.
Nel mese di aprile, con un gruppo di altri colleghi, abbiamo esternato alcune perplessità circa le modalità di somministrazione dei test, la quale modalità strideva (e stride tuttora) palesemente con i principi pedagogici e didattici del corso. Mi riferisco, per l’esattezza, al fatto che i test di fine modulo non ci danno la possibilità di poter capire, in caso di risposta errata, dove abbiamo sbagliato.

I video, che l’Ambito ci sta somministrando, ci presentano pedagogisti ed esperti che parlano continuamente (e giustamente) di valutazione e verifiche formative, di didattica dell’errore, di auto-riflessione e metacognizione, poi però quello stesso Ente che ci somministra questi video che sbandierano e ci raccomandano questi nobili ideali pedagogici, ci somministra dei test che violano manifestamente questi stessi principi “predicati” attraverso il corso di formazione.

Ieri, peraltro, quando mi sono accinto a provare il test del Modulo C2 (il quarto del corso), ho purtroppo avuto un’ulteriore sorpresa, nel senso che la mobilità dei test è peggiorata in senso anti-pedagogico: chi inizia il test, ha un tempo di 30 minuti, praticamente un conto alla rovescia che scorre inesorabile (e a bella vista) anche quando hai già risposto e devi, nel frattempo, confermare il passaggio alla domanda successiva.

Ora, l’Ambito ci sta facendo studiare dei nomi come Bruner, Bandura che parlano di insegnamento-apprendimento “esente da ansia e fretta”, di “attitudine” e di Curva Pedagogica di Gauss e poi ci somministra praticamente dei quiz elaborati secondo criteri diametralmente opposti a quelli testè predicati!

Ho la sensazione che chi elabora le modalità di svolgimento dei test non abbia alcunché a che fare con chi studia, insegna e pratica le teorie pedagogiche propugnate!

Nei video che ci danno da ascoltare, ci raccomandano di dare il tempo ai soggetti apprendenti, di essere contro la fretta e l’ansia, di fare verifiche formative e… poi???

E poi ci viene dato un test temporizzato con sempre minor tempo a disposizione, con il countdown che ci spara in faccia e che ci costringe a guardare “in fretta e con ansia” gli appunti che abbiamo magari preso durante il video…

Penso che non ci sia altro da aggiungere.

Vincenzo Rocco Lacava

iscriviti

ISCRIVITI al nostro canale Youtube

METTI MI PIACE alla nostra pagina Facebook