Gli esami di maturità 2022 sono ai nastri di partenza. Mercoledì 22 giugno sarà la volta della prova di italiano; e a seguire, giovedì 23, i ragazzi saranno impegnati nella seconda prova, di indirizzo, elaborata dalle scuole stesse sulla base di quanto effettivamente svolto dagli alunni durante l’anno scolastico.
Molti gli studenti e le studentesse in ansia, dato che quest’anno, come l’anno scorso, la bocciatura è tornata a essere un’opzione reale. Non particolarmente frequente ma pur sempre un’opzione. Parliamo, in riferimento all’anno scolastico 2020-2021, di 99,9% di promossi, secondo il focus del ministero dell’Istruzione. A non superare l’esame, quindi, lo 0,1 % dei candidati.
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Ma bocciare (o non ammettere all’esame) serve davvero oppure è un intervento che produce solo reazioni di allontanamento dalla scuola e quindi maggiori tassi di abbandono dei banchi? Il tema è divisivo anche tra gli addetti ai lavori.
Cosa ne pensano i lettori della Tecnica della Scuola? Per dare voce alla loro opinione sull’argomento, abbiamo predisposto un nuovo sondaggio.
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I non ammessi agli esami di Stato 2021
E’ una problematica che torna dopo lo stop alle bocciature voluto in piena pandemia, a fine anno scolastico 2019-2020. Già nel corso dell’a.s. 2020-2021, ad esempio, i non ammessi all’esame di maturità sono stati più di 3 alunni su 100, secondo il report del ministero dell’Istruzione; un dato che diventa 1 su 100 nel caso degli esami di Stato del primo ciclo.