E’ quanto chiede il Parlamento europeo in una risoluzione non legislativa approvata oggi con 394 voti a favore, 176 contrari e 72 astensioni. “L’omofobia non deve più essere tollerata in Europa”, ha detto la relatrice della risoluzione, la verde austriaca Ulrike Lunacek. Strasburgo “condanna con forza qualsiasi forma di discriminazione legata all’orientamento sessuale ed all’identità di genere” e “deplora vivamente che i diritti fondamentali” di omosessuali, transgender, ecc. “non siano ancora sempre pienamente rispettati nella Ue”. Per questo i deputati chiedono alla Commissione Ue di presentare una chiara strategia anti-discriminatoria e pro-integrazione da declinare nella scuola (no al bullismo), al lavoro e nella sanità (eliminazione dalla list dell’Oms della transessualità come disturbo mentale). Quanto al diritto familiare, il Parlamento chiede il mutuo riconoscimento tra Stati membri “degli effetti di tutti gli atti di stato civile, compresi matrimoni ed unioni registrate”. Per esempio il riconoscimento in Italia di un matrimonio gay celebrato in Spagna, Belgio, Danimarca, Svezia, Francia, Regno unito, Portogallo o Olanda di una coppia che decide di trasferirsi in Italia o composta da almeno un cittadino italiano. Il Parlamento sottolinea inoltre la necessità di garantire il diritto alla “riunificazione familiare” per assicurare il rispetto di tutte le forme di famiglia riconosciute dagli Stati membri. Un sondaggio del 2013 realizzato dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali ha rilevato che il 47% delle persone LGBT si sentiva discriminato o molestato e il 26% era stato aggredito fisicamente. (ANSA)