Anche gli altri paesi si muovono contro l’assunzione della sigaretta elettronica da parte dei minori. L’ultimo in ordine cronologico è l’Inghilterra, dove presto sarà bandita in Inghilterra a tutti gli under 18. A deciderlo è stato il governo di Londra sulla base di indicazioni di esperti secondo cui non è ancora chiaro quali possano essere i danni della sigaretta elettronica in generale e sulla salute dei giovani in particolare.
E come in altri paesi, tra cui l’Italia, dove sono state adottate misure di tutela, in Inghilterra c’è anche il timore che l’uso della sigaretta elettronica possa indurre i giovani a cominciare a fumare tabacco. Contribuendo così a fare un passo indietro rispetto al risultato conseguito – grazie a campagne informative e alle limitazioni sul fumo introdotte dalle leggi entrate in vigore anche nel Regno Unito negli ultimi anni – che ha visto il numero di fumatori crollare al livello piu’ basso di sempre. È inoltre contemplata la possibilità di rendere illegale anche l’acquisto delle sigarette ‘tradizionali’ per tutti coloro che non hanno compiuto 18 anni.
Certo, si tratterebbe di misure davvero severe. Ma di fronte alla tutela della salute dei giovani, oltre alla possibilità di prevenire tante malattie in età adulta derivanti dal tabagismo giovanile, si tratta di provvedimenti più che comprensibili. Fermarsi, come in Italia, alla proibizione nei luoghi chiusi delle scuole potrebbe essere riduttivo. E torna a fare pensare la decisione politica di cancellare dal decreto Istruzione, prima che fosse convertito in legge, il divieto di utilizzo della “bionda elettronica” nei luoghi pubblici, introdotto a giugno con il decreto Iva-Lavoro. Ancor di più perchè le massime istituzioni sanitarie, come anche il ministro Lorenzin, sostengono che dalla loro assunzione non è possibile escludere il rischio di effetti dannosi per la salute dei giovani.