Condotto su otto Paesi Ue, Germania, Svezia, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, che insieme rappresentano quasi il 75% della disoccupazione giovanile rilevata nei 28 Stati dell’Unione, viene evidenziato che “mondo dell’istruzione e imprese comunicano poco e male”.
La denuncia, scrive l’Adi, della mancata comunicazione fra scuola e imprese, era già stata fatta da McKinsey nel precedente rapporto Education to Employment: Designing a System that Works.
Contestualmente soltanto il 26% degli studenti italiani di scuola secondaria di 2° grado afferma di ricevere sufficienti informazioni sugli indirizzi di studio postsecondari e solo il 19% sulle opportunità di occupazione collegate agli indirizzi di studio.
Questo non è senza conseguenze: l’Italia ha il numero più basso di studenti che seguono l’istruzione professionale (34%) e solo il 45% degli studenti che ha fatto percorsi liceali afferma, con il senno di poi, che avrebbe seguito lo stesso indirizzo di studi.