Il ministro aveva promesso di illustrare la situazione economica della scuola con chiarezza. Ed è stato di parola. Mandando chiari segnali di allarme non solo ai cittadini, ma anche ai sindacati e a chi li governa. Il responsabile del Miur, Maria Chiara Carrozza, durante l’audizione in commissione Istruzione al Senato in cui ha ripercorso le tappe della vicenda degli scatti di anzianità del personale della scuola, ha tenuto a ribadire che al momento siamo ai limiti di possibilità di spesa. E che quindi non c’è alcuna possibilità, oltre quella di “rosicchiare” ulteriormente il Mof, di reperire altri fondi. Né per gli scatti stipendiali automatici del personale, né per altre esigenze così onerose.
Il pagamento degli scatti di anzianità, ha sottolineato Carrozza, “comporta l’utilizzo di ingenti risorse” e il ministero dell’Istruzione “non dispone di risorse libere”. “Il ministero – ha aggiunto – non ha margini di manovra per distrarre fondi e dunque per procedere dobbiamo prelevare dal Mof (il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa). Lo dico perché spesso ci si sente richiedere nuovi investimenti ma noi siamo ai limiti di possibilità di spesa. Avremo dei risultati sull’analisi della spesa se si proseguirà – ha concluso il ministro – nell’attività interna di spending review”. Che per gli addetti ai lavori suona come un avvertimento (qualcuno direbbe una minaccia) in vista del rinnovo contrattuale: per il futuro gli aumenti in busta paga andranno concessi solo ai meritevoli. Del resto, la riforma Brunetta, con la Legge 150 del 2009, ha preparato il terreno: si tratta ora solo di trovare l’accordo con i sindacati. Un passaggio che non è proprio una formalità