Home Concorsi Quanto l’abilitazione all’estero è… un affare

Quanto l’abilitazione all’estero è… un affare

CONDIVIDI

Se si dispone tra 2500 e 3000 euro per l’iscrizione all’università straniera e di altre 2500 euro per l’agenzia, che sbriga tutte le pratiche sia all’estero che in patria, il titolo è cosa fatta, nel senso che è già in tasca o appeso alla parete del tinello di casa.
L’unico handicap è la lingua straniera per conoscere la quale c’è un corso apposito e a pagamento, ma gli esami sono uguali per tutti, sia che si voglia diventare professori di biologia o di latino o di matematica. Il master infatti insegna ad insegnare, tutto il resto non conta.
La frequenza online fra l’altro è un’opzione introdotta di recente, visto che c’è pure chi ha deciso di andare in Spagna a prescindere e fare tutto da lì, con un sistema simile a quello dei tanti aspiranti avvocati che hanno preso il titolo all’estero, saltando l’affollato esame nostrano. È tutto legale: in teoria il Miur, nel giro di un anno, dovrebbe riconoscere il master conseguito e concedere l’abilitazione. Qualche inghippo tuttavia si registrerebbe a livello di agenzie che non sono sempre precise nel modo di operare.
A scanso di equivoci bisogna pure precisare che quasi tutti coloro che provano ad abilitarsi all’estero, in realtà, insegnano già, mentre sembra pure cha ai Tfa si sono affiancati di recente, visti gli affari totalizzati, anche i Pas (Percorsi abilitanti speciali): i corsi si tengono nelle Università, costano 2mila euro e sono riservati a chi insegna da almeno tre anni la stessa materia.
Il Corriere della sera, che propone questa singolare e per certi versi nota inchiesta, elenca una serie di testimonianze assai significative e che la dicono pure lunga sulle opportunità lavorative che alla fine, pagando, si hanno.