Oggi, 1° settembre, segna l’avvio del nuovo anno scolastico. E se il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, continua ad affermare che “Come l’anno scorso, anche quest’anno alunni avranno tutti i docenti in cattedra”, non tutti sono d’accordo. Tra questi, Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda.
Di Meglio: “Stop burocrazia, aumento stipendi e lotta al precariato”
Di Meglio dichiara: “Il quarto anno scolastico dell’era Covid si apre con gli stessi problemi di sempre e le con proposte ripetutamente inascoltate: il fenomeno del precariato è sempre fuori controllo, con difficoltà enormi, soprattutto al Nord, nel reperire i docenti necessari; stipendi ai minimi storici, con un tasso di inflazione galoppante che renderà le buste paga ancora più leggere; incombenze burocratiche che sottraggono tempo prezioso all’attività didattica, unico vero compito che gli insegnanti dovrebbero essere chiamati ad assolvere; classi sovraffollate e strutture fatiscenti, soprattutto al Sud”
E sulla questione dei precari, afferma: “Anche quest’anno le lezioni inizieranno all’insegna di molte cattedre scoperte e con un numero altissimo di precari. Inoltre, per alcune classi di concorso le graduatorie sono esaurite e trovare i docenti è un’impresa ardua. E i recenti interventi legislativi non hanno dato alcuna garanzia di miglioramento della situazione”.
“Ci auguriamo – prosegue Di Meglio – che si mettano in soffitta proclami e visioni ideologiche e che la politica inizi a comprendere che è prioritario e urgente liberare gli insegnanti dal peso della burocrazia, perché il buon senso richiede che obiettivo comune sia dedicare tutte le energie possibili agli alunni”.