Ancora un’altra disastrosa conseguenza delle lacune di impostazione e delle pessime esperienze di gestione di quello che si è rivelato il peggiore concorso per dirigenti scolastici della storia dello Stato italiano. L’annullamento delle prove concorsuali stabilito dal Consiglio di Stato il 3 marzo scorso ha come conseguenza l’annullamento di parte delle prove scritte e dei colloqui. I 106 dirigenti scolastici già in servizio, in quanto dichiarati vincitori del concorso, si vedono invalidato un contratto sottoscritto.
A pagarne le conseguenze, come accaduto in Lombardia, Abruzzo, Campania (e a suo tempo Sicilia) sono ancora una volta, con i 106 presidi, le comunità scolastiche con loro coinvolte, private di una direzione scolastica certa, fondata, efficace e continuativa, a causa di una gestione poco qualificante delle procedure concorsuali da parte della Pubblica amministrazione.
C’è da augurarsi che la stessa Amministrazione pubblica provveda, a questo punto, ad individuare una soluzione politico-amministrativa al caso Toscana ispirata a tempestività, saggezza e correttezza formale, eventualmente seguendo la strada intrapresa per il concorso dirigenti in Sicilia. Come chiesto da altri, occorre un provvedimento d’urgenza che salvi gli effetti giuridici degli atti compiuti finora dai dirigenti toscani interessati e stabilisca la loro permanenza pro tempore nell’incarico fino al compiuto rinnovamento delle prove concorsuali.
Di.S.A.L,, che ha seguito fin dagli inizi lo svolgersi di analoghe vicende concorsuali ripetutesi, purtroppo, in diverse regioni, vuole far sentire la propria solidarietà a colleghi toscani che, senza averne responsabilità, subiscono i danni di questo caos amministrativo, ma farà di tutto per far presente ai responsabili dell’Amministrazione e della politica scolastica l’urgenza di una soluzione che salvaguardi, con tempestività e correttezza, gli interessi dei dirigenti implicati e del diritto delle comunità scolastiche ad una direzione efficace e continuativa.