La prima sfida è la globalizzazione e l’emergere di paesi da poco industrializzati e fortemente competitivi; la seconda è la demografia sotto forma di invecchiamento della popolazione europea relazionata ai flussi migratori; la terza consiste nei rapidi cambiamenti delle caratteristiche del mercato del lavoro; e infine la quarta riguarda la rivoluzione tecnologica delle TIC. Ciascuno di questi fattori incide sull’obiettivo di fornire a tutti, all’interno dell’UE, una buona istruzione. Le persone con basse qualifiche, infatti, corrono un rischio crescente di disoccupazione e di esclusione sociale. Nel 2004 avevano basse qualifiche 75 milioni di cittadini dell’UE (32% della forza lavoro), ma già nel 2010 solo il 15% dei nuovi posti di lavoro era accessibile alle persone che avevano solo una scolarizzazione di base. In riferimento a quanto sopra esposto il finanziamento dell’istruzione diventa un nodo fondamentale nell’affrontare le quattro sfide a cui deve fare fronte l’UE. A tal proposito si vogliono evidenziare due strategie di finanziamento dell’istruzione, quella di tipo equity driven e quella adequacy driven. L’approccio classico del finanziamento dell’istruzione vede spesso utilizzare soluzioni del tipo equity driven. Queste soluzioni determinano per ogni studente la stessa quantità di risorse finanziarie, considerando rilevanti gli input del sistema istruzione, ma tralasciando l’analisi degli output che essi generano. Un approccio adequacy driven invece considera, una volta fissato un livello di performance, quali siano i costi che devono essere sostenuti per raggiungere tale obiettivo. In questo modo agli studenti e assicurata un’adeguata preparazione, finanziata da una somma definita in funzione dell’effettiva spesa che l’istituto scolastico deve sostenere per ottenere tale prestazione