“Con l’accordo di Cisl, Uil, Snals-Confsal ed Ugl, il governo Berlusconi ‘congelò’ gli scatti d’anzianità della scuola per il 2011 ed il 2012”, evidenzia il segretario nazionale Unicobas Scuola, Stefano d’Errico, che ricorda come “Monti, in accordo con le stesse sigle sindacali estese confermò il blocco. Per ‘restituire’ gli scatti 2011, l’anno passato vennero già tagliati 340 milioni di euro del fondo a disposizione delle scuole: di fatto, toglievano fondi destinati alla categoria per restituire ciò che alla categoria spettava comunque, ancora grazie ad un accordo ‘sindacale’ mettevano soldi in una tasca togliendola dall’altra…”
Il leader sindacale aggiunge: “Così fanno anche oggi: gli scatti 2012 versati a suo tempo dal Tesoro a 90 mila lavoratori della scuola prima che venisse confermato il blocco anche per quell’anno (e che Saccomanni intendeva riprendersi indietro) vengono appunto prelevati dal fondo di istituto e non potranno venire pagati i progetti di didattica svolti dai docenti (ai quali si richiede quindi di operare ‘gratis et amore dei’), né potranno essere retribuite le ore di straordinario del personale Ata. Tutto ciò determinerà una riduzione pesante della contrattazione di istituto (su che si ‘contratta’?). Al tempo stesso verrà fatto gravare sulle famiglie e sugli studenti l’onere dell’acquisto dei più elementari strumenti per il funzionamento della scuola”.
Il leader sindacale aggiunge: “Così fanno anche oggi: gli scatti 2012 versati a suo tempo dal Tesoro a 90 mila lavoratori della scuola prima che venisse confermato il blocco anche per quell’anno (e che Saccomanni intendeva riprendersi indietro) vengono appunto prelevati dal fondo di istituto e non potranno venire pagati i progetti di didattica svolti dai docenti (ai quali si richiede quindi di operare ‘gratis et amore dei’), né potranno essere retribuite le ore di straordinario del personale Ata. Tutto ciò determinerà una riduzione pesante della contrattazione di istituto (su che si ‘contratta’?). Al tempo stesso verrà fatto gravare sulle famiglie e sugli studenti l’onere dell’acquisto dei più elementari strumenti per il funzionamento della scuola”.
L’intero comunicato Unicobas è riportato nella sezione “La voce degli altri”.