Una voce fra le tante, scrive La Stampa, che si somma a quelle dei genitori che nella pausa natalizia, magari con un po’ più di tempo da passare coi figli, si sono accorti di non aver mai ricevuto la password e di essere ancora lontani dall’innovazione disegnata e indicata dal ministero per il sistema scolastico.
Dice il docente: “Ci stiamo accingendo ad affrontare gli scrutini del primo quadrimestre in una situazione che è veramente esasperante in classe. Spesso è difficile riuscire anche solo a firmare il registro, non parliamo di segnare assenze o voti, a ottobre abbiamo dovuto comprare dei registri cartacei per le assenze e per i voti dobbiamo arrangiarci con le agende o con computer personali”.
In più sottolinea che ogni scuola si è rivolta a ditte private per installare il software. Docenti che insegnano in scuole diverse, quindi, possono trovarsi alle prese con sistemi diversi e ognuno funziona in maniera differente.