Il Global Teacher Award 2022 è stato vinto da una docente di Bari, Maria Raspatelli. La docente, di cinquant’anni, insegna religione all’istituto tecnico tecnologico Panetti-Pitagora del capoluogo pugliese. Si tratta di una professoressa appassionata del suo lavoro, che ha una certa idea in mente a proposito di cosa dovrebbe essere l’ora di religione, tanto contestata da alcuni, come ha spiegato a La Repubblica.
Il riconoscimento è promosso da Aks education awards, che premia ogni anno i docenti più innovativi e creativi fra quelli di 110 Paesi. Maria Raspatelli ha una doppia laurea in Filosofia all’Università di Bari e in Scienze religiose nell’omonimo Istituto superiore. Insegna da 19 anni – inizialmente nella scuola primaria – e da otto all’istituto Panetti.
“L’ora di religione non è un’ora d’aria”
Il suo percorso è molto particolare. “A 18 anni ero atea – racconta – poi durante gli anni d’università ho iniziato un percorso personale, ho avvertito una presenza, ho pensato che non ce l’avrei mai fatta da sola e ho scoperto che quello che cercavo era altrove”.
Maria è lontana dagli stereotipi che circondano il mondo dell’insegnamento religioso a scuola. Non è interessata solo al mondo del cattolicesimo, anzi: legge Marx ed è molto aperta alle novità e al dialogo: “Se un ragazzo mi dice che non è d’accordo con me sono contenta perché si apre un confronto e un dialogo. Quando ero nella scuola primaria, discussi con una collega perché faceva recitare la preghiera durante la lezione e io invece non volevo”.
L’idea della docente è proprio combattere questi stereotipi: “Si sa quello che si dice sugli insegnanti di religione, la loro è un’ora d’aria in cui non si fa nulla. Invece nelle mie ore i ragazzi lavorano: in una classe stanno addirittura producendo un cartone animato sul Libro di Ester contenuto nella Bibbia. Inoltre lavoriamo per esempio sull’introspezione, sulla percezione del sé e sui disturbi dei quali i ragazzi sono vittime in questa età, soprattutto dopo la pandemia. Parlando con un adulto possono ricostruire le loro narrazioni per poter dare un senso a quello che fanno”.
Una docente oltre la cattedra
Maria non si limita a insegnare i dettami della religione cattolica, ma propone discussioni su temi attualissimi. “Non è un indottrinamento, cerchiamo di aumentare la consapevolezza dei ragazzi su temi come il fine vita, l’aborto, la fecondazione assistita”. La docente va oltre il semplice insegnamento canonico; è coordinatrice con il collega e marito Antonio Curci – anche lui vincitore del premio, lo scorso anno – di Radio Panetti, un’innovativa radio scolastica, e si occupa di media education, cioè insegna ai ragazzi (ma pure ad altri docenti) le potenzialità e i rischi dei media: “Non sono strumenti neutri ma politicizzati”.
La docente, che riceverà il premio in una cerimonia in programma a Nuova Delhi il 5 e 6 novembre, ha fatto un appello alle istituzioni: “Il viaggio è molto dispendioso, costerebbe dai tre ai quattromila euro, e sono troppi se li si raffronta allo stipendio di un docente. Magari le istituzioni, come il Comune, la Regione o l’Usr, potrebbero finanziarlo”.