Home I lettori ci scrivono Questo Governo non chieda un solo euro indietro ai docenti

Questo Governo non chieda un solo euro indietro ai docenti

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L’intenzione di decurtare lo stipendio dei lavoratori della scuola di 150 euro mensili come restituzione di somme già pagate nel 2013.
Come si fa a richiedere, anzi, a decurtare senza permesso, senza avvertire, il già magro stipendio dei docenti e dei lavoratori della Scuola di una somma così consistente? Soldi percepiti e spesi da persone che sostengo famiglie con uno stipendio che va dai 1.300 e ai 1.700 Euro? Il danno e la beffa? Quali sono i diritti acquisiti in Italia? Solo i privilegi?
Non era mai successo di sottrarre ai lavoratori dello Stato somme giustamente guadagnate e percepite con una modalità così brutale. La scuola, che tutti dichiarano di mettere in cima alle agende, è fatta dalle persone che la abitano e vi lavorano che non possono essere beffate da simili provvedimenti privi di senso anche solo nelle intenzioni.
Subiamo dal 2009 il blocco di uno stipendio che è già il più basso d’Europa, decurtarlo in questo modo è un’offesa sintomatica dello spregio per il nostro lavoro.
La scuola è stato l’unico segno più del comparto pubblico nel 2013, nessuno vuole riconoscerlo o ripeterlo. Non abbiamo nessun premio di produttività, ma avere addirittura tolti i soldi è un affronto non accettabile. Questo è il ringraziamento?
Il Governo precedente aveva ridotto il MOF delle scuole per destinarlo a questi pagamenti, e adesso vengono detratte?
E’ un segno di grande debolezza istituzionale da non offrire ai cittadini compiere atti simili, persino solo pensarli.
Per chiedere chiarimenti, perché ancora ci sembra un fatto incredibile, un equivoco che il Governo deve chiarire, e ottenere l’immediata sospensione della nota del MEF (nota n.157 del 27/12/2013), abbiamo scritto noi docenti sotto forma di petizione una lettera al Premier Letta e ai ministri del Governo, che si sta velocemente diffondendo in rete e sta raccogliendo in poche ore migliaia di firme. Porterò all’attenzione della segreteria nazionale del PD, di Matteo Renzi e dei componenti della Direzione Nazionale del Partito Democratico le firme di protesta dei tanti colleghi docenti e del personale ATA per l’ennesimo pasticcio ai danni dei lavoratori della Scuola. 
Tale lettera e tale richiesta di chiarimenti, con la richiesta di sospensione del provvedimento, spera ottenga il sostegno unanime della Direzione Nazionale del PD.
Ed è con il fermo proposito di difendere il ruolo della scuola e di rappresentare gli interessi degli studenti e dei lavoratori che la abitano, che intendo agire dentro l’organo dirigenziale del Partito Democratico, e convincere a fare altrettanto gli altri componenti.