Alle ore 9 della mattina del 16 gennaio sono quasi 9mila le persone che si sono collegate con la nostra pagina facebook dedicata alla questione del cedolino del mese di gennaio.
E’ del tutto evidente che questo è il tema del giorno che sta tenendo con il fiato sospeso decine di migliaia di docenti e Ata di tutta Italia, anche perché non tutti riescono già a visualizzare il contenuto del cedolino.
Molti, per esempio, hanno potuto vedere la cifra complessiva ma senza poter capire come essa è composta.
Comunque, per il momento, sembrano emergere alcune costanti che dimostrerebbero le previsioni dei giorni scorsi.
Chi ha avuto lo scatto a gennaio 2013 percependo il nuovo stipendio (e relativi arretrati) ad aprile segnala in genere di non aver riscontrato differenze significative (in alcuni casi, anzi, ci sono soldi in più – una cinquantina di euro – dovuti al fatto che a gennaio non vengono ancora calcolate le trattenute regionali e comunali).
Sarcastici i commenti dei precari: “Potrei leggere il cedolino se lo avessi”. Come è noto, infatti, ci sono ancora decine di migliaia di supplenti che devono ricevere gli stipendi di novembre e dicembre e quindi, per loro, parlare di cedolino di gennaio è quasi una beffa.
I problemi più evidenti riguardano certamente chi ha avuto lo scatto a settembre e che adesso segnala di ritrovarsi con 150 euro in meno.
Chiarissimo il commento di una lettrice che scrive: “Nel mio cedolino di gennaio mi ritrovo retrocessa alla classe 21, anziché 28, come era stato accreditato ad aprile 2013 con i relativi emolumenti ed, ovviamente, con lo stipendio inferiore a quello percepito con lo scatto di anzianità. Inoltre il successivo scatto risulta nel 2019, eliminando quello del 31/12/2013”.
Non conoscendo la situazione individuale è difficile entrare nel merito, ma resta il fatto che molti docenti e Ata si troveranno in una situazione analoga: classe stipendiale “aggiornata” e 150 euro in meno.
Ma su questo punto bisognerà attendere qualche giorno perché, se si deve prestar fede alle spiegazioni del MEF, chi ha avuto la detrazione di 150 euro dovrebbe avere a stretto giro un accredito di pari importo.
Per capire meglio la situazione bisognerà però aspettare l’esito della riunione del Consiglio dei Ministri che il 17 gennaio dovrebbe decidere qualcosa; augurandoci che abbiano torto i superstiziosi che parlano già del “venerdì nero della scuola” trattandosi proprio di un venerdì 17.