Ministero dell’istruzione e del merito è la nuova denominazione del Dicastero del viale di Trastevere.
Un abbinamento che comporta la bipartizione dell’attività dell’organismo esecutivo, bipartizione conforme a quella in atto nel Ministero dell’università e della ricerca. La gestione dell’istruzione è da distinguere da quella del merito; quest’ultima rappresenta una fase rilevante del processo generale, che la nuova denominazione esalta e amplifica.
Per apprezzare il senso dell’innovazione è necessario specificare il significato di merito.
Meritevole è una persona che assolve i sui compiti con eccellenza.
La via obbligata alla rilevazione del merito è l’esatta e circostanziata definizione del compito.
Ne discende che la ripartizione ministeriale del merito ha, come compito primario, la vigilanza sull’assolvimento dei compiti che l’ordinamento vigente assegna alle scuole.
Il Dlgs n. 297/94 è il riferimento: esplicita il tragitto formativo da percorrere.
Ecco i punti da monitorare:
Il Consiglio di circolo/d’istituto
- ha “elaborato e adottato gli indirizzi generali” esprimendoli nel piano triennale dell’offerta formativa in funzione della loro osservabilità e misurabilità?
- ha precisato i “criteri generali per la programmazione educativa”?
Il Collegio dei docenti
- ha “curato la programmazione dell’azione educativa” in conformità alle decisioni del Consiglio d’istituto?
- ha “valutato periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica”?
I Consigli di Classe
- hanno “realizzato il coordinamento didattico” al fine di modulare gli obiettivi del Collegio alla specificità degli studenti loro affidati?
- hanno ipotizzato percorsi d’apprendimento convergenti ai traguardi programmati cui partecipano tutti gli insegnamenti?
Corollario finale. La focalizzazione del merito è un chiaro richiamo al rispetto delle regole.
Si considerino ad esempio le norme sull’autonomia scolastica che si “sostanzia di progettualità”. Questa prevede la definizione degli obiettivi e la capitalizzazione del loro scostamento dai risultati: le tipiche attività dell’accertamento del merito.
Da rilevare infine che il merito, vale a dire la dichiarazione degli obiettivi, possiede un travolgente vigore didattico: l’abbandono della motivazione estrinseca, insita nel voto, per sostituirla con quella intrinseca: lo studente possiede l’origine e il senso del suo lavoro.
Enrico Maranzana