L’accordo per la mobilità 2022-2025, riguardante il biennio 2023/2024 e 2024-2025, procede a rilento e non si sblocca sulla questione vincoli ante decreto legge 36/2022. L’Amministrazione continua a ritenere vincolati per un triennio gli immessi in ruolo 2022-2023, mentre i sindacati ritengono che i vincoli imposti dal decreto legge 36, potranno essere applicati per i futuri immessi in ruolo e non per quelli entro l’1 settembre 2022.
Richiesta di un tavolo politico
Per risolvere la situazione di stallo, che vede il Ministero dell’Istruzione convinto del fatto che i docenti neoassunti già dall’a.s.2022/23 indipendentemente dal canale di reclutamento, restino vincolati per un triennio a permanere nella scuola di attuale titolarità, mentre i sindacati pensano che il DL 36/2022 vincolerà i futuri immessi in ruolo, è stato chiesto dai sindacati un tavolo politico risolutivo sulla divergenza interpretativa sui vincoli alla mobilità dei docenti.
Dunque potrebbe essere un approfondimento di natura politica a sbloccare l’accordo del CCNI mobilità 2022-2025.
Vulnus della legge
In buona sostanza i sindacati chiedono un tavolo politico per risolvere i vulnus della legge sui vincoli della mobilità docenti, cercando attraverso il contratto di non applicare rigidamente gli obblighi a restare fermi per tre anni nella stessa scuola, evitando in questo modo possibili contenziosi e favorendo al massimo le esigenze familiari.
Modifiche per assistenza disabili
Oltre aal problema dei vincoli per i neoassunti, c’è anche da prendere atto dell’eliminazione del referente unico nell’assistenza al disabile in stato di gravità art.3, comma 3, della legge 104/92. Questo andrebbe ad incidere nel sistema delle precedenze in fatto di mobilità dei docenti e del personale ATA.