Come abbiamo riportato, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenuto all’evento “Milano direzione Nord, una nuova stagione per l’istruzione”, a Palazzo delle Stelline ha ribadito quale sarebbe la soluzione per arginare il fenomeno della violenza tra giovanissimi: i lavori socialmente utili.
A distanza di qualche giorno sono emerse nel dettaglio le parole esatte con cui il leghista ha espresso questo concetto, che lui ha legato con quello di “umiliazione“, a cui ha dato un’accezione positiva. Ciò ha fatto storcere il naso a molti. Ecco cosa ha detto il capo del dicastero di viale Trastevere, come riportano i maggiori quotidiani come Il Fatto Quotidiano e Il Post.
“Se si sospende un ragazzo, il rischio è che poi vada a fare altri atti di teppismo, o magari si dia allo spaccio o alla microcriminalità. Quel ragazzo deve essere seguito, quel ragazzo deve imparare che cosa significa la responsabilità, il senso del dovere. Noi dobbiamo ripristinare non soltanto la scuola dei diritti, ma anche la scuola dei doveri”, ha detto il ministro, spiegando cosa dovrebbe essere attuato per recuperare alunni violenti o in situazioni di disagio.
“Quel ragazzo deve fare i lavori socialmente utili, perché soltanto lavorando per la collettività, per la comunità scolastica, umiliandosi anche, evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità. Di fronte ai suoi compagni è lui, lì, che si prende la responsabilità dei propri atti e fa lavori per la collettività. Da lì nasce il riscatto. Da lì nasce la maturazione. Da lì nasce la responsabilizzazione”, queste le parole forti con cui Valditara ha esposto il suo pensiero.
Monta la polemica
Sono molti coloro che sono a dir poco inorriditi dalle parole del ministro. “Valditara ignora completamente le neuroscienze. E’ pericoloso. Questo tizio è convinto che le punizioni siano ‘educazione'”, “sembra che odi gli studenti”, “insegni a tuo figlio la considerazione in ogni occasione della dignità propria ed altrui. Poi arriva qualcuno e sostiene che l’umiliazione aiuta a crescere”, questi sono solo alcuni dei commenti di utenti di Twitter che hanno commentato le parole del ministro.
“L’umiliazione pubblica degli studenti per ‘educarli’. A proposito di merito: ma Valditara ha mai letto un qualsivoglia studio di psicologia e pedagogia? Sembra incredibile. E in effetti è incredibile che, dopo una simile sparata, possa ancora essere Ministro dell’Istruzione”, ha scritto Marco Furfaro, deputato del Pd.
L’umiliazione pubblica degli studenti per “educarli”.
— Marco Furfaro (@marcofurfaro) November 24, 2022
A proposito di merito: ma #Valditara ha mai letto un qualsivoglia studio di psicologia e pedagogia?
Sembra incredibile. E in effetti è incredibile che, dopo una simile sparata, possa ancora essere Ministro dell’Istruzione. pic.twitter.com/AG93E87QNp
“Se uno, come Valditara, è convinto che ‘L’umiliazione è un fattore di crescita dello studente’, non è adatto a fare il ministro dell’Istruzione in un Paese civile, ed ogni azione di ostacolo alle sue politiche sarà benvenuta. L’autodifesa dall’idiozia è un dovere civile”, ha fatto eco il giornalista Alessandro Robecchi.
Se uno, come @G_Valditara, è convinto che “L’umiliazione è un fattore di crescita dello studente”, non è adatto a fare il ministro dell’Istruzione in un Paese civile, ed ogni azione di ostacolo alle sue politiche sarà benvenuta. L’autodifesa dall’idiozia è un dovere civile
— Alessandro Robecchi (@AlRobecchi) November 24, 2022