Si è svolta oggi, 30 novembre, presso l’Aula della Commissione Politiche dell’Unione europea, al Senato, l’audizione del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sulle linee programmatiche del suo dicastero.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha iniziato spiegando ancora una volta la sua idea di scuola, che può riassumersi in tre concetti: valorizzazione delle eccellenze, merito e vicinanza con il mondo del lavoro. Dopo le polemiche che lo hanno investito a proposito delle sue parole sull’umiliazione, su cui poi ha fatto una rettifica, il leghista ha detto:
“Negli ultimi anni la scuola ha subito shock esterni: la pandemia, la guerra, la crisi economica, che hanno reso ancora più evidenti i suoi deficit strutturali, nel tempo diventati fisiologici”.
Come ripensare alla scuola?
Ecco come intende muoversi Valditara: “Bisogna ripensare alla scuola muovendosi lungo un duplice asse direzionale: da un lato i bisogni degli studenti, dei docenti e del personale Ata e dall’altro lo sguardo al futuro per dare giusto spazio al merito”.
Poi, una dichiarazione forte che sembra dare l’idea di una scuola aperta ai bisogni degli alunni: “Serve una scuola che si adatti agli studenti, non sono gli studenti che devono adattarsi alla scuola”.