Sulla riforma del reclutamento si registra la posizione dello Snals-Confsal a firma della segretaria generale Elvira Serafini:
“La Missione 4 del PNRR prevede tra le sei riforme quella del reclutamento. In allegato alla Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea del 6 luglio 2021, relativa all’approvazione della valutazione del PNRR, è stato fissato l’obiettivo di 70.000 assunzioni entro il 2024. Tra l’altro la Legge 29 giugno 2022, n. 79, ha definito le norme generali della riforma del reclutamento ma il DPCM che avrebbe dovuto emanare i decreti attuativi non è stato ancora predisposto. Non ci sono quindi più i tempi necessari per avviare i concorsi con i nuovi percorsi abilitanti gestiti dalle Università, dal momento che l’anno accademico è iniziato a novembre. È necessario quindi che il Governo chieda all’Unione Europea una proroga della scadenza dei decreti attuativi in modo da consentire alle Università di predisporre l’offerta formativa in tempo utile per il prossimo anno accademico. Possiamo dire che l’obiettivo delle 70000 assunzioni entro il prossimo anno è sostanzialmente fallito. Scontiamo l’assenza di un coordinamento reale tra Ministero dell’Istruzione e quello dell’Università, coinvolti per le rispettive competenze nella definizione e nell’avvio dei percorsi abilitanti.
I decreti attuativi della riforma dovranno poi garantire i percorsi abilitanti ad un’ampia platea di precari, di docenti di ruolo su altro grado o classe di concorso, e dagli stessi specializzati nel sostegno privi di abilitazione.
Lo Snals Confsal ritiene che i decreti attuativi della riforma debbano prevedere misure finalizzate al superamento del precariato con quote riservate ai precari nei percorsi abilitanti e immissioni in ruolo di coloro che, abilitati, già lavorano da anni nella scuola.
Lo Snals Confsal ritiene che le assunzioni da GPS di prima fascia siano lo strumento migliore e più rapido per garantire le assunzioni. Nel 2021 e nel 2022 si è sperimentato con risultati convincenti, il sistema di chiamata da GPS 1 fascia, con un significativo numero di docenti assunti a tempo indeterminato o nominati fino al termine dell’anno scolastico e delle lezioni. Nuovi concorsi regionali per la costituzione di graduatorie permanenti non ci sembrano la strada migliore per risolvere le criticità che condizionano ogni anno il regolare avvio delle lezioni”.