Un altro studente ha portato un’arma a scuola. Solo qualche giorno fa in un istituto superiore una docente si era accorta di un manico che usciva dallo zaino di uno studente; a quel punto ha chiesto di aprirlo e sono spuntati machete e un tirapugni.
Una vicenda che poteva finire molto peggio
Stavolta tutto è accaduto in una scuola media di Valsamoggia, in provincia di Bologna, come riporta Il Resto del Carlino. Qui uno studente di soli 12 anni ha estratto e brandito un coltello nei bagni, nel corso di una violenta lite con altri ragazzi. Si pensa ad uno scontro tra baby gang. Tutto è stato segnalato da alcuni studenti, che hanno avvertito i docenti della colluttazione in corso.
Secondo una prima, sommaria, ricostruzione dei fatti, il 12enne in questione era da tempo nel mirino di alcuni bulli. Per aiutarlo a difendersi, così, un altro ragazzo, di un anno più grande, si è procurato l’arma, un coltello a serramanico con lama appuntita lunga circa 14 centimetri, che ha portato a scuola per consegnargliela.
Una volta esibita la lama affilata i bulli che affliggevano il ragazzo si sono spaventati e hanno smesso di torturare il giovane. Il coltello, per fortuna, non è stato usato; nessuno è così rimasto ferito. Proprio poche settimane fa erano intervenuti i militari nel cortile antistante della stessa scuola dove si erano verificati episodi di violenza che avevano coinvolto alcuni genitori e un figlio conteso di una coppia separata.
Non è stato facile recuperare l’arma
I ragazzini coinvolti sono stati identificati dalle forze dell’ordine. Questi, però, non hanno consegnato la lama subito, anzi, ne hanno negato la presenza. Per trovarla, nascosta in fondo ad un cestino, forse con l’intenzione di recuperarla in seguito, è stato necessario ispezionare le classi.
Il coltello è stato sequestrato e a seguire sono state raccolte le testimonianze di tutti i soggetti coinvolti. I genitori si dicono preoccupati: “E’ la testimonianza di un clima di violenza che non avremmo mai pensato potesse arrivare a questi livelli”, racconta la mamma di una ragazza della classe. I carabinieri della stazione di competenza hanno segnalato alla Procura dei minori i due studenti, entrambi di origine straniera.