Un caso un po’ preoccupante quello che vede come teatro il plesso Marconi della scuola elementare di Castenaso, in provincia di Bologna. Qui, come riporta La Repubblica, 150 persone, tra alunni e docenti, sono stati interessati da un focolaio di un virus intestinale, il Norovirus.
I sintomi di questo virus, che pare abbastanza aggressivo e soprattutto molto contagioso, sono manifestazioni molto violente di vomito, mal di pancia e febbre. L’Ausl, dopo le segnalazioni, ha isolato un focolaio di quello che spesso è un contagio “senza nome”, perché solo in casi eccezionali come questo vengono fatti gli esami per verificare l’origine del problema.
La scuola, luogo del contagio, è stata sanificata, perché anche le superfici e gli oggetti possono essere veicoli di questa malattia. “La trasmissione avviene soprattutto tra gli esseri umani, non si tratta di una contaminazione dell’acqua o degli alimenti – dice il sindaco Carlo Gubellini, dopo un week- end passato a monitorare una situazione di grande tensione, perché la metà dei bimbi della scuola hanno avuto i sintomi – Alla fine l’Ausl è stata costretta a inviare una lettera a tutti i genitori per chiedere di tenere a casa i bambini ammalati fino alla scomparsa dei sintomi. Questi focolai ci sono stati anche in altre scuole della provincia, il punto è che la scuola fa da cassa di risonanza perché i bambini hanno anche dei momenti di incontro tra le diversi classi, fanno attività in comune e così si espande il contagio”.
Cosa si fa ancora contro il Covid nelle scuole?
Purtroppo, anche se non è detto che ciò sarebbe servito ad evitare il boom di contagi, si pensa che le più basilari regole di igiene usate per contrastare il Covid-19 siano state ormai abbandonate nei luoghi pubblici come le scuole, partendo dal frequente lavaggio delle mani fino a, ad esempio, all’igienizzazione dei banchi.
Questo, fanno notare gli esperti, può causare la diffusione di altri virus. “L’abitudine di lavarsi le mani ad esempio è fondamentale, fa proprio da barriera al diffondersi di stafilococco e pseudomonas – spiega Paolo Pandolfi, direttore della Sanità Pubblica dell’Ausl – è un elemento essenziale per garantire il blocco del passaggio delle malattie infettive”.
“Ritengo che il Covid sia largamente sottostimato, circa il 40% dei casi non viene notificato – spiega Pandolfi – però chiaramente in questo momento il Coronavirus non dà effetti importanti sulla salute e neanche grossi porblemi in ospedale. Se pensiamo che l’anno scorso abbiamo avuto picchi nel mese di gennaio di 4.850 casi al giorno a Bologna, è evidente che ora ci troviamo in una fase diversa. Per quanto riguarda l’influenza invece ora è in condizione di bassa intensità. Ma si prevede dal 20 febbraio l’arrivo di un nuovo vortice freddo e io vedo il rischio che in marzo ci sia un nuovo picco influenzale”.
Le più recenti norme anti Covid nelle scuole
La legge n. 199 del 30 dicembre 2022, di conversione del cd. Decreto anti-rave, interviene anche sul Decreto-legge n. 24 del 24 marzo 2022, recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19”.
Tenendo conto di queste modifiche e dell’Ordinanza 28 dicembre 2022 “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’epidemia da COVID-19 concernenti gli ingressi dalla Cina”, e considerata l’attuale evoluzione del quadro clinico dei casi di malattia, il Ministero della Salute ha modificato le indicazioni sulla gestione dei casi e dei contatti stretti.