Il D.M. uscito venerdì alle 23.30, che prevede lo scorrimento delle graduatorie per i “non-vincitori” di concorso, rappresenta l’ennesima beffa per i precari Siciliani delle GaE e per i vincitori di concorso. La Sicilia è una delle regioni in cui le procedure concorsuali sono risultate tra le più lente d’Italia, con alcuni ordini di scuola come Infanzia e Primaria che hanno visto solo da un mese l’uscita delle graduatorie definitive(ma ancora soggette a rettifiche costanti), con altre graduatorie come a043-a050-a051-a052 ancora ferme alle provvisorie, mentre gli elenchi del sostegno di Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado e AD02 alle superiori sono ancora in alto mare. La Sicilia risulta inoltre una delle regioni che, per assenza di posti, non è riuscita ad assegnare nell’anno scolastico 2013/2014 neanche un posto per la classe di concorso A036 e solo uno per la classe di concorso A037, così come minima è stata la distribuzione delle immissioni in ruolo nelle classi di concorso linguistiche e scientifiche.
Il decretino di venerdì rappresenta un duro attacco a quanti nel mese di Maggio avevano deciso di scegliere il trasferimento al Nord alla ricerca del tanto sospirato ruolo, precari costretti a vedersi modificata la normativa ad una settimana dalla chiusura dell’aggiornamento, ma allo stesso tempo risulta una beffa per i tanti vincitori di concorso del sud che vedono il loro diritto “ignorato” a fronte di cotanto interesse per i “non-vincitori” del loro stesso concorso.
Siamo dinanzi ad una manovra elettorale, con tanto di tweet acchiappavoti del capo di Gabinetto della Giannini, che “spezza le esistenze” di quanto avevano cercato di inseguire il sogno del ruolo al Nord Italia tenendo conto dell’avvenuta immissione in ruolo dei vincitori di concorso e rappresenta il tentativo del Miur di prolungare all’infinito le graduatorie concorsuali del Sud Italia per assenza di posti. In queste ore esce un comunicato della Flc Cgil che parla di “atto dovuto” in relazione al decreto … pensiamo che ormai i docenti delle GaE abbiano chiaro chi li ha traditi e chi invece ancora difende le legittime aspirazioni di quanti da anni consentono il funzionamento della scuola e che si vedono considerati “carne da macello” elettorale. Chiediamo l’immediato ritiro del decreto e l’immissione in ruolo di tutti i precari delle GaE, questo è l’unico modo per annullare guerre tra poveri e ristabilire il diritto al lavoro dei docenti delle GaE.