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Proibito ai docenti di parlare di mestruazioni nella scuola primaria. Il caso in Florida

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Le direzioni politiche ed ideologiche intraprese dal partito repubblicano, in combutta storica con i democratici, si riflettono direttamente non solo nell’organizzazione della vita politica, ma anche in quella educativa e sociale del paese. I legislatori della Florida, riunitisi in seduta straordinaria per questioni di emendamento, stanno provvedendo ad esaminare la proposta avanzata dal rappresentante repubblicano Stan McClain di trattare a scuola temi legati alla sessualità, ai contraccettivi, al ciclo mestruale per le ragazze non prima della sesta classe, ovvero dei 12 anni compiuti. La giustificazione avanzata è relativa a presunti turbamenti innescati da eventi o certe tematiche correlate; i democratici trovano la proposta della controparte ridicola, in quanto tale proibizione rischia di innescare ulteriori turbamenti legati ai tabù legalizzati se questa proposta verrà di fatto approvata dalle autorità educative competenti.

Vietate conversazioni sul tema? Come si comportano i docenti?

La proposta avanzata dai repubblicani permette alle famiglie di opporsi alla diffusione di materiali ed informazioni legate alla sessualità e discipline correlate. Alla base di tale politica, come ha espresso il deputato repubblicano in sede di discussioni, figura la volontà di educare sessualmente i figli all’interno dell’ambito familiare in pubblico, frutto, secondo loro, di un’errata standardizzazione viste le differenti e molteplici matrici ideologiche, morali, religiose in vigore nei gruppi familiari. “Immagina una bambina in quarta elementare, andare in bagno e trovare del sangue nelle mutandine e pensare che sta morendo”, ha detto Gantt, docente e deputato repubblicano che in passato ha insegnato nelle scuole pubbliche. “Quindi, se le bambine sperimentano il loro ciclo mestruale in 5 o 4 elementare, a loro non saranno permesse conversazioni sul tema perché sono nella classe inferiore alla prima media?” hanno obiettato i democratici in sede di discussione. I docenti della Florida, indipendentemente dalla loro collocazione ideologica, attendono l’esecuzione della proposta in norma o il rispettivo rifiuto ed ulteriori rettifiche ed istruzioni circa la normativa vigente da adottare in aula. 

Il caso dell’Italia: congedo mestruale per le studentesse 

Sotto esplicita richiesta degli studenti, il liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna è stato il primo in Italia a concedere un congedo dedicato alle ragazze nei giorni più complessi del ciclo mestruale. L’iniziativa, concretizzatasi in una delibera dedicata, è partita dagli studenti, è stata resa pubblica sull’albo on-line dell’istituto in oggetto, rendendo noto che questa costituisce un’opportunità per “le studentesse che soffrano di dismenorrea”, alle quali viene concessa “la possibilità di assentarsi per un massimo di due giorni al mese senza che tale assenza sia calcolata tra quelle che devono essere considerate per la validità dell’anno scolastico”. La deroga in oggetto, come risulta dalla normativa vigente, fa riferimento ad assenze giustificate e documentate da non considerarsi parte del 25 % delle ore previste per singolo anno scolastico. L’iniziativa, a livello comunitario, si è diffusa già in numerosi istituti della penisola iberica, dove il tema è al centro di una macrodiscussione educativa legata non solo al riconoscimento del ciclo mestruale, ma alla discussione delle tematiche sessuali in classe, vocazione di una società libera. Il tema in oggetto è stato ampiamente trattato in precedenti articoli de La Tecnica della Scuola.