“Se la scuola viene ridotta a un problema di costo, o al pensiero di arrivare solo allo stipendio, siamo messi male: tradisce sé stessa”, perchè si corre “il rischio di adottare un criterio aziendalistico anche a scuola, e di metterla sul piano della produttività e dell’efficienza”: prende posizione in modo netto, contro la visione aziendalistica della scuola Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. Una critica forte, nemmeno troppo velata, al Governo Meloni, che non ha mai nascosto di orientare l’istruzione verso il mondo del lavoro.
Il vero problema è l’emergenza educativa
Invitato martedì 11 aprile in un convegno a Bologna sull’educazione, Zuppi ha detto che “sia l’abbandono scolastico sia le disuguaglianze sono in aumento e serve una verifica, perché l’emergenza educativa va sempre peggio”.
Il numero uno della Conferenza episcopale italiana, riporta Bologna Today, ha detto che i veri problemi sono altri: “vi sono tanti giovani che lasciano la scuola e questo ci deve interrogare tanto. Dobbiamo chiederci perché va peggio”.
Il cardinale è convinto che la risposta delle istituzioni “sta nel pensare al rialzo a una grande alleanza educativa, coinvolgendo tutti”, a partire dalle famiglie e dalle istituzioni locali.
“C’è bisogno di uscire dai ‘dichiarazionismi’. Se abbiamo chiaro l’incanto sarà anche più facile uscire da schemi che si sono rivelati insufficienti”.
Zuppi ha anche parlato del “merito? Ogni ragazzo ha il suo. E la scuola si deve dannare per trovarlo”, riferendosi all’aggiunta voluta dal ministro Giuseppe Valditara al nome del dicastero dell’Istruzione.
Valditara con Zuppi: andiamo nella stessa direzione
Lo stesso Valditara, presente al convegno, ha detto nel pomeriggio, con un tweet, di condividere la posizione dell’alleanza educativa da considerare come bene primario.
“Condivido – ha scritto il ministro dell’Istruzione on line – l’appello del cardinale Zuppi per una grande alleanza educativa. Con la riforma del tutor, della scuola al pomeriggio, dell’orientamento, e con una declinazione del merito come valorizzazione dei talenti di ognuno, stiamo andando nella medesima direzione”.
Abusi sui minori? Le “botte” sono meritate
Durante l’intervento, Zuppi ha anche commentato gli abusi della Chiesa sui minori. Dopo essersi rivolto al mondo della scuola, in particolare ai docenti perché “a volte siete i primi a capire che qualcosa non va”, il cardinale ha assicurato che “la Cei si prende tutte le responsabilità” e che “le ‘botte’ che ci prendiamo” sono “anche meritate. Ci fanno bene, perché ancora dobbiamo esserne un po’ più consapevoli per capire”.
“La responsabilità – ha concluso Zuppi – non dobbiamo lasciarle agli altri: ci facciamo aiutare da tutti, non abbiamo mica problemi. Molti pensano che siamo scemi ed è vero. Però non siamo così scemi. Ci interessa, e siamo i primi ad avere attenzione sul tema”, ha concluso il cardinale.