Home Alunni Maturità, basta col “freddo” voto numerico: adeguiamoci all’Europa

Maturità, basta col “freddo” voto numerico: adeguiamoci all’Europa

CONDIVIDI

Breaking News

April 16, 2025

  • Niente compiti per le vacanze di Pasqua, la circolare di una ds: “Importanza di garantire il diritto al riposo degli alunni” 
  • Maestre deridono bimbo con autismo in chat, felici perché ha il Covid: “Magari torna miracolato”, chiesta archiviazione 
  • Maturità 2025, il toto-tracce degli studenti: D’Annunzio, Svevo, IA, ma anche conflitti in Ucraina e Medio Oriente e violenza di genere 
  • Bagni neutri a scuola, è polemica. Il dirigente: “Ho solo applicato il contratto, non abbiamo tolto nulla a nessuno” 

Superare il voto numerico dell’esame di maturità, introducendo al suo posto una valutazione globale e più vicina alla maggior parte dei Paesi europei. A chiederlo, nel giorno dell’avvio della maturità 2014 per quasi mezzo milione di studenti, è la Rete degli studenti medi.

“Il voto numerico rimane freddo e assolutamente parziale nei confronti delle capacità personali che uno studente può migliorare o apprendere con l’andare a scuola”. Sarebbe allora il caso di cominciare a pensare, sostiene l’associazione studentesca, ad un “allineamento a determinati standard europei verso i quali la scuola italiana deve cominciare a rendere”.

Quella della Rete degli studenti è una proposta ancora non definita, ma punta di sicuro verso una “modifica del sistema di valutazione attuale” che “non può prescindere dall’innovazione e dall’aggiornamento della didattica”.

“Nel voto di maturità – afferma il portavoce Alberto Irone – è compresa una parte di valutazione dei crediti formativi avuti negli anni precedenti e poi una sostanziale parte di valutazione delle prove scritte ed orali svolte dopo la fine della scuola. È chiaro quindi che con ‘lotteria’ intendiamo proprio quest’aspetto della valutazione che viene troppo lasciata al caso e alla difficoltà o meno della prova ministeriale oppure a fattori personali come l’ansia,che possono seriamente compromettere la buona riuscita dell’esame anche per lo studente più preparato”.
Per il portavoce della Rete, quindi è giunto il momento di dare il giusto peso, “molto più di quanto sia oggi”, a “tutti gli anni di scuola e soprattutto delle specificità di ogni studente”.