Dopo l’approvazione del disegno di legge in sede parlamentare il primo concorso nella storia d’Italia che riguarderà l’accesso nei ruoli dello Stato degli insegnanti di religione cattolica, sarà riservato ai medesimi docenti che abbiano almeno (salvo modifiche del Parlamento) quattro anni di anzianità di servizio continuativo e per un orario non inferiore a quello di obbligo. Gli insegnanti interessati, superato il concorso per titoli dovranno superare anche un esame per accertare la conoscenza dell’ordinamento scolastico, gli orientamenti didattici e pedagogici e gli elementi essenziali della legislazione scolastica. La bozza del disegno di legge prevede anche due ruoli: il primo relativo alla scuola materna ed elementare l’altro relativo alla scuola secondaria.
I concorsi successivi al primo saranno svolti ogni tre anni su base regionale.
Come oggi è indispensabile per l’insegnamento della dottrina cattolica l’approvazione dell’ordinario diocesano competente per territorio e l’assunzione con contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato è disposta dal dirigente scolastico regionale (competente anche per le relative dotazioni organiche) d’intesa con il predetto ordinario diocesano.
In caso di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica da parte dell’Autorità ecclesiastica, il disegno di legge prevede che l’insegnante non venga licenziato, ma possa usufruire della mobilità professionale.