Il concorso per docenti di religione cattolica è diventato una telenovela, iniziata nel 2019 con la legge n° 59 di conversione del decreto 126 e che continua ancora oggi; nella speranza che sia effettuato veramente entro il 2023.
Decreto mille proroghe 2023
Ancora una volta con il decreto mille proroghe, approvato il 22 febbraio 2023, il concorso per docenti di religione cattolica è stato rinviato con la possibilità di essere bandito entro il 31 dicembre 2023, fermo restante l’accordo raggiunto il 14 dicembre del 2020 tra il ministro dell’istruzione e il Presidente della Conferenza episcopale.
Procedura prevista
L’autorizzazione prevista dal decreto mille proroghe prevede la possibilità di emanare due procedure concorsuali per la copertura del 50% dei posti liberi e vacanti negli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024 e 2024/2025, da assegnare ai docenti con tre anni d’incarico e il restante 50% ai docenti partecipanti alla procedura ordinaria.
Requisiti richiesti
Per partecipare al concorso ordinario uno dei requisiti assolutamente necessari, è la certificazione d’idoneità diocesana rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente almeno novanta giorni prima della scadenza del bando. La suddetta idoneità è rilasciata ai soggetti che sono competenti sui Precetti del cristianesimo, sugli aspetti pedagogici e che vivono in comunità secondo i dettami della fede cristiana.
Titoli culturali richiesti
• Per la scuola dell’infanzia e primaria occorre avere un master specifico di secondo livello approvato dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana.)
• Per la scuola secondaria di primo e di secondo grado occorre avere uno dei seguenti titoli: baccalaureato conseguito presso le università pontificie, dottorato in teologia; corso di studi teologici in seminario maggiore; laurea magistrale in scienze religiose approvata dalla Santa Sede.
Requisiti per partecipare alla procedura riservata
Possono partecipare alla procedura riservata i soggetti che, oltre al possesso del riconoscimento d’idoneità rilasciato dall’ordinario diocesano, abbiano svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale d’istruzione.