Home Attualità Autoritratto di Michelangelo nella Cappella Sistina?

Autoritratto di Michelangelo nella Cappella Sistina?

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Secondo uno studioso e storico dell’arte che lavora al Muscarelle Museum of Art, museo universitario affiliato al College of William & Mary a Williamsburg, in Virginia (Usa), dove è curatore dei progetti speciali, Michelangelo potrebbe aver dipinto segretamente se stesso sul soffitto della Cappella Sistina del Vaticano, raffigurandosi come Dio con il braccio teso per infondere la vita a un Adamo sdraiato.

Una ipotesi messa sul piatto della discussione per la prima volta nella storia dell’arte. 

Ha infatti commentato “The Wall Street Journal”, pubblicando un articolo sull’ipotesi avanzata: “La nuova teoria, se vera, sottolinea l’ego smisurato di Michelangelo, o almeno il suo sfacciato senso dell’umorismo. L’intuizione, che sta prendendo piede tra gli studiosi del Rinascimento italiano, pone inoltre l’autoritratto dell’artista al centro di una delle immagini più famose dell’arte occidentale”.

“Michelangelo si considerava il Messia dell’arte, quindi ha un senso”: questa è l’ipotesi. E poi è stato pure spiegato che questa potenziale scoperta è scattata dopo aver studiato un sonetto che Michelangelo scrisse al suo amico Giovanni da Pistoia agli inizi del 1500. E a margine del sonetto c’è un piccolo disegno di un uomo che si presume sia lo stesso Michelangelo: è in piedi con le gambe incrociate e allunga la mano per toccare il dipinto, una rappresentazione piuttosto simile a quella di Dio ne “La creazione di Adamo” della Cappella Sistina. 

In questo disegno, su cui si è concentrata tutta l’ipotesi, il pittore ha una posa e una postura molto simile a quella del famoso dipinto, a ulteriore sostegno della tesi che la rappresentazione di se stesso possa essere stata del tutto intenzionale.

Scrive il “Wall Street Journal”: “Michelangelo si è nascosto nel soffitto. Il volto è idealizzato perché Michelangelo era consapevole del suo naso schiacciato”. 

Tuttavia secondo uno storico dell’arte rinascimentale non ci siano prove sufficienti che lo scarabocchio del margine sulla poesia abbia ispirato l’affresco finale: “Tutti hanno delle teorie, ma vanno provate meglio”.