Ci sono aggiornamenti sul caso della ragazza di origini indiane di 19 anni vessata dai propri familiari e costretta ad un matrimonio forzato che ha passato la notte scorsa a casa della dirigente scolastica a capo della scuola che frequenta. Come riporta Ansa, la giovane sarà collocata in sede protetta.
La ragazza ha denunciato i familiari per maltrattamenti e costrizione al matrimonio. Dopo essere stata affidata alla preside, sarà portata in una struttura protetta. Secondo quanto apprende l’Ansa il personale della sezione specializzata della Questura di Bologna, guidata dal questore Isabella Fusiello, sta raggiungendo la giovane per collocarla in protezione. La giovane risiede nel Modenese e frequenta una scuola in provincia di Bologna.
Il grido d’aiuto della giovane
“Un’altra Saman che si cerca di salvare, ma la burocrazia non riesce a farsene carico”, ha detto il legale che la sta aiutando. “Ieri ho ricevuto una richiesta di aiuto da parte di questa ragazza. Era andata a scuola, ma una volta arrivata a casa i familiari le hanno sequestrato il cellulare. E’ riuscita a comunicare con me grazie ai social, mi ha chiesto di vederci questa mattina. Padre, madre, zio e nonna la picchiano, la tengono segregata e le hanno preso i documenti perché rifiuta un matrimonio forzato, si è innamorata di un altro ragazzo”.
Le ha così consigliato di sporgere denuncia, ma “non c’era nessuna possibilità di collocamento in protezione, se non metterla da sola in un b&b e se volevo avrei potuto dormire io con lei. Ora è stata affidata alla preside, una privata cittadina, mettendo a repentaglio la sua incolumità perché la famiglia la sta cercando. Io mi sarei aspettata che lo Stato rispondesse: è un codice rosso, sono reati gravissimi. Invece dopo cinque ore di pianti, ci si schianta contro la realtà. Gli strumenti ci sono ma non vengono applicati”.