Si è appena conclusa la Civil Week 2023, la manifestazione dedicata all’impegno civico, organizzata con l’obiettivo di costruire comunità più coese, inclusive, accoglienti e attente ai bisogni dei più fragili attraverso iniziative diffuse sul territorio metropolitano milanese. Civil Week 2023 ha raccolto l’energia e l’entusiasmo di più di 700 enti del Terzo Settore che hanno organizzato più di 900 ore di eventi e iniziative nel nostro territorio.
Nell’ambito della manifestazione Progetto Itaca, Onlus, una Fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie, ha deciso di dedicare un momento di riflessione sul difficile rapporto tra i giovani e la scuola, un luogo in cui sempre più spesso prevalgono ansia e frustrazione a discapito dell’accoglienza e della crescita emotiva oltreché intellettiva.
Una società che non si prende cura della scuola è una società che non va molto lontano
Cristina Migliorero, coordinatrice nazionale del progetto scuola promosso da Progetto Itaca, ha messo in luce quanto il lavoro all’interno delle scuole sia importante per intercettare il più presto possibile i segnali di disagio tra gli studenti: Ci teniamo molto che ragazzi e professori siano protagonisti di queste riflessioni, per imparare insieme a conoscersi e a parlarsi. È importante parlare di salute mentale: dobbiamo lasciare la parola ai ragazzi, e dobbiamo saperli ascoltare, per capire cosa stanno vivendo e rendersi conto che forse la scuola di oggi è un po’ inadeguata.
Le voci di studenti e insegnanti
A raccontare di sé e delle difficoltà tra le mura scolastiche sono stati tre studenti e tre insegnanti di diversi istituti superiori milanesi, mediati della psicologa clinica Chiara Maiuri, che hanno portato il proprio punto di vista sulle tensioni e le paure che ogni giorno si vivono sui banchi di scuola, tra gli studenti stessi ed i professori.
Secondo i ragazzi la pandemia ha reso più evidenti delle fragilità presenti già in precedenza, infatti, tra i loro compagni sono stati tanti, durante il periodo in DAD, a cambiare o lasciare gli studi per l’impossibilità di poter sostenere un carico così pesante di studio e stress. Degna di attenzione anche la richiesta degli studenti di poter dialogare con i propri docenti relativamente al loro disagio, per avere uno spazio di dialogo con i docenti, nei quali ricercano anche una guida oltreché un insegnante.
Le fragilità espresse dai ragazzi sono condivise anche dai docenti: la pandemia ha fatto emergere problematiche preesistenti, e l’assenza o la difficoltà di dialogare è stata percepita anche dagli insegnanti.
Il voto genera ansie
Il generatore di ansie e preoccupazioni a scuola è stato identificato da studenti e studentesse nel voto, quando è l’unico strumento di valutazione.
Ma il voto è un problema anche per i professori: le valutazioni non sono mai complete, e il sistema di valutazione è di tipo sottrattivo, aspetto che non valorizza le potenzialità e le capacità di uno studente. I professori stessi chiedono e aspirano ad una valutazione formativa nuova, che nasca da una scuola che sia molto più esperienziale e non solo un insieme rigido e dottrinale di regole.
La salute mentale a scuola
Dal dibattito sollecitato da Progetto Itaca emerge che c’è ancora un forte pregiudizio sul tema della salute mentale a scuola: gli sportelli di ascolto psicologico nelle scuole sono ancora poco frequentati e gli studenti che ne fanno utilizzo spesso sono stigmatizzati, in alcune scuole, inoltre, non vengono promossi adeguatamente tra gli studenti, i quali ne ignorano la presenza.
L’impegno di Progetto Itaca nell’attività di sensibilizzazione e di ascolto con i ragazzi proseguirà: l’appuntamento è con Paranoia Festival, un progetto promosso da tre collettivi di musicali della scena underground milanese a Milano l’11 e il 12 maggio.