Salta la “stretta” sui parametri di accesso al diritto allo studio: lo ha deciso, il 9 luglio la IX Commissione Istruzione della Conferenza Stato-Regioni che all’ordine del giorno aveva proprio la discussione sullo schema di intesa circa il Diritto allo Studio Universitario e nello specifico sui criteri di merito per l’ottenimento alle borse di studio, come provvedimento attuativo del Dlgs 68/2012. Anche se il resoconto dell’incontro non è ancora ufficiale, sembra che la proposta di innalzamento dei requisiti abbia visto il parere contrario della maggior parte delle Regioni, con le sole Veneto e Lombardia a sostenerla, insieme ad un delegato supplente dell’Emilia Romagna
“La discussione – racconta Link coordinamento universitario – ha concluso la necessità di ritirare questa bozza di decreto, ripartendo dalla ridefinizione dei livelli essenziali delle prestazioni e bocciando il dibattito sui criteri di merito che avrebbe diminuito di un terzo la platea degli idonei”.
“La Ministra Giannini a questo punto ha l’obbligo – dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK – Coordinamento Universitario – di affrontare in maniera totalmente differente il nodo del Diritto allo Studio, coinvolgendo direttamente gli studenti e nello specifico il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari in una Commissione ministeriale incentrata sulla ridefinizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni”.
Soddisfatto per l’andamento della Conferenza si dice anche l’Unione degli universitari. “Contro questa ipotesi – scrive l’Udu – ci siamo fortemente mobilitati lo scorso anno, e siamo tornati nelle scorse settimane a contrastare questa gravissima proposta, che priverebbe migliaia di studenti del diritto alla borsa di studio, in un contesto, già gravissimo, in cui si garantisce una borsa solo al 6% degli iscritti e permane comunque la figura scandalosa degli idonei non assegnatari, un 20 % di aventi diritto alla borsa, che non la ricevono per mancanza di fondi.
La votazione interna alla IX Commissione accantona, ad ora, lo spettro della riduzione degli idonei, “ma continueremo a monitorare l’iter di discussione, e a batterci affinché si lavori ad una definizione ampia ed inclusiva dei Livelli Essenziali delle Prestazioni, e ad un sistema che garantisca la borsa di studio a tutti gli studenti che ne hanno diritto in un contesto di uniformità di trattamento e certezza delle risorse disponibili”, conclude l’Udu.
In effetti, mancano a tutt’oggi i Decreti annuali di aggiornamento degli importi delle Borse di studio e degli indicatori patrimoniali per l’accesso ai benefici, che dovrebbero già essere stati predisposti e di cui chiediamo immediata emanazione.
“Nonostante questo importante risultato – dice ancora Campailla, di LINK – non abbasseremo minimamente la guardia. Le studentesse e gli studenti sono pronti ad aprire percorsi di mobilitazione nel prossimo autunno non solo per difendere i propri diritti, ma per ottenerne di nuovi e portare l’Italia al passo delle altre nazioni europee sul numero di borse di studio, posti alloggio e pasti mensa messi a disposizione degli studenti”.