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Scuola di Palermo svaligiata e con una pipa per il crack lasciata sulla cattedra, Pierro: “messaggio che ostenta senso di impunità”

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Una notizia ignobile arriva dalla scuola elementare Padre Puglisi dell’I.C.S. “Sperone-Pertini” di Palermo. Nella notte tra le 23 e le 2 del mattino di oggi, mercoledì 17 maggio, l’istituto è stato oggetto di devasto da parte di alcuni ladri e vandali. Nonostante il sistema antintrusione collegato con il 112 abbia suonato dopo l’ingresso degli estranei e le volanti della polizia siano arrivate in tempo, dopo un giro attorno al plesso non avendo notato segni di effrazione le pattuglie sono andate via.

Come riporta una nota dell’USR Sicilia, i ladri hanno preso di mira le classi e anche gli uffici del plesso di via Giannotta rubando dispositivi tecnologici e informatici, mettendo a soqquadro aule, armadietti, materiale didattico e lasciando un messaggio su una cattedra per chi sarebbe arrivato dopo di loro: una bottiglietta usata per fumare crack.

A commentare l’accaduto è stato il Direttore Generale dell’USR Sicilia, Giuseppe Pierro, che ha dichiarato: “Il novero dei reati commessi, che l’autorità giudiziaria accerterà ai danni dell’istituzione scolastica “Sperone Pertini” di Palermo, rappresenta la necessità di marcare, con ancora più forza, la presenza dello Stato e la vicinanza delle istituzioni alle famiglie che affidano ogni giorno i proprio i figli e le proprie figlie alle nostre scuole. Desta maggiore preoccupazione il messaggio di spregio lasciato all’interno dell’edificio, che ostenta il senso di impunità degli autori, proprio sul luogo deputato all’esercizio della funzione più alta della vita civica, la cattedra e l’insegnamento. Rimandiamo tutto al mittente e dalle cattedre delle nostre istituzioni scolastiche continueremo, con maggiore determinazione e coraggio, a insegnare e difendere la legalità e lo Stato di diritto. Anche in questo caso, la risposta dello Stato a questi attacchi è immediata e stiamo procedendo a riacquistare il maltolto in pochi giorni, grazie anche al contributo dei tanti enti del Terzo Settore, sempre vicini alle nostre scuole”.

Anche la dirigente scolastica, Antonella Di Bartolo, ha voluto commentare il gesto, come riporta Repubblica: “Sono abbattuta ma anche molto arrabbiata come lo sono i bambini costretti a non fare scuola e le loro famiglie attonite per quanto accaduto. La sensazione di fronte a fatti del genere è che si torni indietro di mille anni, ma per fortuna non è così e non deve essere così: per tutta la scuola e per l’intero quartiere possiamo soltanto andare avanti. Dalle cattedre della nostra scuola dove è stata lasciata impunemente la bottiglietta per fumare il crack continueremo con maggiore determinazione e coraggio a insegnare e a difendere la legalità e lo Stato di diritto”.

La stessa dirigente nelle settimane scorse aveva rilasciato alcune dichiarazioni dopo l’arresto della dirigente Lo Verde, indagata per peculato e corruzione, affinché la scuola non si fermasse: “Questa vicenda non mi sposta, non ci sposta di un millimetro, proseguiamo sulla nostra strada, sulle nostre buone pratiche. La responsabilità è personale e  ognuno deve continuare a fare il proprio lavoro con disciplina e onore. Tenere dritta la rotta, con fiducia reciproca, senza fermarsi”. 

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