Ieri, 30 maggio, nel corso della trasmissione Rai Porta a Porta, insieme al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto anche il neuropsichiatra infantile Massimo Ammaniti per parlare del caso della docente accoltellata da uno studente di 16 anni ad Abbiategrasso. Quest’ultimo ha dato una sua personale versione di quanto accaduto.
“Credo che questa sia una situazione speciale e complessa. Direi che forse succede in ogni classe che l’alunno dica ‘quell’insegnante ce l’ha con me’, è frequente. Qui ci troviamo di fronte ad una situazione con sfumature paranoidi. Ci muoviamo in un territorio di difficoltà psichiatriche”, ha detto l’esperto.
Il giovane è stato ricoverato nel reparto di neuropsichiatria all’ospedale San Paolo di Milano. Secondo i medici soffre di un disturbo paranoide. La professoressa Elisabetta Condò è invece ricoverata all’ospedale di Legnano ed ha subito un intervento al polso. Ha riportato tre ferite alla testa, una ferita sopraclaveare e lesioni all’avambraccio destro. Per lei la prognosi è di 35 giorni.
Psicologo a scuola? Sì, ma non solo
L’esperto ha parlato anche della possibilità, invocata da molti, di introdurre in modo ordinario la figura dello psicologo a scuola: “Psicologo a scuola? Secondo me è necessario. Però non penso risolva tutti i problemi. Oggi i docenti si trovano di fronte a compiti molto complessi. Stare con un gruppo di adolescenti con cui lavorare ogni giorno è un compito estremamente complesso. Non è sufficiente l’interrogazione o il compito. Serve una visione della dinamica del gruppo, in cui c’è il ragazzo vulnerabile, debole”.
“Uno dei temi che pongo è questo: bene lo psicologo, ma bisogna che agli insegnanti si diano certe competenze di gestione del gruppo classe, per riuscire a far emergere certi temi e aiutare i ragazzi a prenderne coscienza, come il bullismo. A volte i docenti hanno paura a sollevare certi problemi in classe in quanto hanno paura delle reazioni del gruppo. Bisogna fare corsi di formazione molto approfonditi”, ha concluso l’esperto, spiegando che a suo avviso gli insegnanti dovrebbero essere maggiormente formati per gestire situazioni di disagio.
“La scuola italiana è fatta di tantissimi ragazzi positivi”
L’insegnante ha ricevuto una prognosi di 35 giorni ed ha subito un intervento durato sei ore. Ecco cosa ha detto il capo del dicastero di Viale Trastevere, che è andato a visitarla all’ospedale: “Le nostre statistiche segnalano circa 5 episodi di violenza sui docenti al mese. Vorrei dare un messaggio diverso: stamattina ho visitato l’istituto Garibaldi di Roma e ho incontrato tantissimi ragazzi meravigliosi, responsabili, motivati, pieni di entusiasmo. In un momento drammatico come questo non vorrei che passi il messaggio che i nostri giovani abbiano tutti delle problematiche”.
“La scuola italiana è fatta di tantissimi ragazzi positivi. Vorrei ricordare le belle testimonianze che vengono dalle scuole che visito. Il problema, in relazione al fatto di Abbiategrasso, non è il bullismo, che è in grande espansione. Il bullismo è espressione di una società che ha perso la cultura del rispetto, della mitezza”, ha aggiunto, parlando di uno dei principali problemi della scuola.