La notizia della docente accoltellata a scuola da un proprio studente, di 16 anni, ha scosso tutto il Paese. L’insegnante, Elisabetta Condò, di 51 anni, è stata sottoposta, dopo l’aggressione, ad un lungo intervento chirurgico, dal letto d’ospedale in cui è ricoverata, nel reparto di chirurgia plastica, a Legnano, ha chiesto dei suoi alunni. A riportarlo è La Repubblica.
“Come stanno i miei ragazzi? – questo ciò che ha chiesto a chi le ha telefonato dalla scuola -. Ditegli che sto bene, e che tornerò, al più tardi a settembre”. Chi ha parlato con la professoressa l’ha trovata motivata a riprendersi. A tutti è sembrata stare meglio, già in lento recupero, nonostante le sei ore di operazione e le ferite rivelatesi più gravi di quello che sembravano subito dopo le coltellate. Tre ferite alla testa di venti centimetri, una frattura cranica, dieci centimetri di taglio profondo alla scapola e una al braccio, una di quindici centimetri all’arteria ulnare, la lesione ai tendini.
Il ragazzo è sconvolto
“Non mi aspettavo una cosa del genere”, ha continuato a dire la prof ai colleghi. “Ho cercato tante volte di creare un dialogo con lui”, dice amara la professoressa.
Nel frattempo i ragazzi della classe dello studente aggressore hanno ripreso le lezioni, anche se in un’altra aula, non quella in cui ha avuto luogo l’accoltellamento. Lo studente, nel frattempo, è ricoverato in Neuropsichiatria dell’adolescenza. “È sconvolto, chiede scusa a tutti, scriverà all’insegnante per chiedere perdono”, questo ciò che trapela dalla famiglia.
No a punizioni esemplari
In sintonia con la “filosofia” del preside Michele Raffaeli, la docente di lettere Agnese Coppola dice di essere contraria alle “punizioni esemplari” di cui ha parlato, qualche mese fa, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Preferisco il dialogo. A noi interessa la gestione delle emozioni da parte dei ragazzi”, ha detto.