Intervenuta nel corso della diretta della Tecnica risponde live del 16 giugno 2023 dal titolo “Assegnazioni provvisorie 2023, cosa fare per non sbagliare domanda: rispondiamo ai vostri quesiti“, Maria Grazia Frilli del centro nazionale Flc Cgil ha parlato dell’intesa sottoscritta tra ministero e sindacati su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie:
“Questa trattativa è stata abbastanza breve, era iniziata per un rinnovo contrattuale. Il contratto su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie è scaduto nel 2022, quindi sia il 2022/23 che il 2023/24 sono due anni transitori in cui si procede in ultrattività del contratto siglato. Nel 2022/23 era stata fatta un’intesa perché c’era in via di conversione il dl 36 che era quello con l’applicazione dei vincoli e nuovo regime di reclutamento però riguardava i nuovi e ha bloccato i vecchi. Quest’anno il dl 36 che è un po’ il nuovo sistema di reclutamento che era già previsto il 1° settembre 2022 (quello collegato con il PNRR) in realtà ha avuto per via legislativa un rinvio, in accordo con la Commissione Europea, al 1° settembre 2023″.
“Quindi si è creato un vuoto normativo – spiega Frilli – in cui tutte le disposizioni dei vincoli sono state spostate al 1° settembre 2023 e questo ha fatto salvo tutti gli assunti del 1° settembre 2022. Gli assunti del 2022/23 sono sia quelli a tempo determinato con le procedure straordinarie sia quelli immessi in ruolo a tempo indeterminato con le procedure pregresse quindi i concorsi ordinari, i concorsi riservati oppure le GaE laddove ancora ci sono. Tutti questi docenti assunti il 1° settembre 2022 sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, grazie a questo vuoto normativo, possono essere in deroga ai vincoli. Ovvio che questo non basta, se non riempiamo il vuoto normativo con degli accordi è difficile che diventi una fonte normativa per delle operazioni. Abbiamo dovuto metterci dei contenuti”.
“Questi contenuti non hanno avuto nessun problema per quanto riguarda gli immessi a tempo indeterminato che avevano già fatto domanda di mobilità. Qualche problema in più per quanto riguarda gli art. 59, ma alla fine è passata. Quindi le procedure straordinarie vengono ammesse alla mobilità esattamente come i docenti assunti a tempo indeterminato”.
“Il contratto nuovo sarebbe stato triennale -conclude Frilli – il ministero non voleva fare un contratto annuale, però diventava difficile far capire “il primo anno si muovono tutti, il secondo si bloccano tutti i neoassunti”. Il rinvio del dl 36 blocca tutti i neoammessi. I neoassunti sono bloccati sulla stessa sede, dopo l’anno di prova possono fare solo assegnazione provvisoria o utilizzazione in ambito provinciale, ma sono bloccati per legge. Dobbiamo lavorare sul CCNL per mettere delle deroghe, almeno per alcune categorie. Con l’Intesa abbiamo fatto un elenco di disposizioni estensive, dove abbiamo cercato di inserire la maggior parte di persone interessate”.