Il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani ha commentato l’avvio della maturità 2023 di oggi, 21 giugno, con la prima prova d’italiano ai microfoni di Radio Cusano Campus, all’interno del programma Società Anno Zero.
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Il concetto di serenità espresso da Valditara
Il nostro direttore ha ribadito i concetti espressi, anche ai nostri microfoni, dal ministro Valditara: “Si tratta di un esame che rispetta quanto anticipato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha più volte detto di voler tornare all’esame tradizionale senza però assillare troppo gli studenti, esprimendo il concetto di serenità. Ci ha detto che non è una prova finale divina, facendo intendere che si sta tenendo conto di quanto abbiamo passato in questi tre anni: c’è un deficit emotivo, a causa del Covid questi ragazzi non sono stati abituati a essere sollecitati, a essere preparati di fronte alle prove”.
Giuliani si è poi concentrato sugli effetti del Covid sugli studenti e su com’è cambiato il loro modo di apprendere: “C’è una certa insofferenza negli studenti e una disabitudine alla prova del foglio in bianco che ti trovi davanti agli occhi con ansia. Non è un discorso assoluto, ci sono tante eccellenze, ma mediamente c’è questo problema. Il ministro si è rivolto anche ai commissari, soprattutto per quanto riguarda il colloquio. In questa occasione si cercherà di non assillare i ragazzi e cercare di far fare loro dei collegamenti”.
“L’aspetto più grave di queste nuove dinamiche è che non vi sono aspetti concettuali e di collegamento sui vari concetti che si acquisiscono. Mi riferisco all’apprendimento trasversale, su cui negli ultimi anni il ministero ha molto insistito. Le seconde prove del liceo scientifico vengono abbinate a due materie. Non si può affrontare con una modalità di apprendimento mordi e fuggi”, ha aggiunto.
Smartphone ormai prolungamenti degli arti?
Riusciranno i ragazzi a produrre un tema senza l’aiuto delle tecnologie? Secondo Giuliani molti avranno difficoltà: “A fronte di queste carenze continuiamo ad avere il 99% di promossi all’esame di maturità. Questa mancanza di possibilità di non farcela non gioca a favore dell’autorevolezza della scuola. Oggi i ragazzi non hanno lo smartphone e moltissimi avranno una crisi di astinenza. Questo è un problema, dovranno sostenere una prova di sei ore creando dei concetti nero su bianco e non sono abituati a farlo. Molti studenti ragionano ormai con lo smartphone e il tablet. Si è realizzato quanto sosteneva McLuhan, ossia che le tecnologie sarebbero diventati prolungamenti degli arti. Senza lo smartphone i ragazzi sono persi e mostreranno queste lacune. Le valutazioni di solito non sono così eccellenti”.
Il nostro direttore ha dato anche un breve commento sulle tracce della prima prova di oggi, per molti sorprendenti e inaspettate: “I ragazzi si aspettavano temi sul cambiamento climatico? C’è molta sensibilità su questo tema. Gli autori che sono usciti non sono particolarmente ostici. Interessante l’articolo di Belpoliti su WhatsApp, tema che potrebbe essere molto gettonato. La prova sulla Fallaci è molto attuale. Abbiamo Chabod e poi Piero Angela e la lettera del ministro Bianchi sull’esame di maturità, traccia sorprendente”, ha concluso Giuliani.