Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, risponde a interrogazioni immediate alla Camera sulla mancata assegnazione di risorse finanziarie alle scuole paritarie in relazione all’orientamento per l’anno scolastico 2023-2024 (Lupi – NM(N-C-U-I)-M); e sulle iniziative relative al voto di condotta, anche al fine di tutelare l’autorevolezza del corpo docente e di ricomporre il patto educativo scuola-famiglia (Sasso – Lega).
Per quanto riguarda quest’ultima, il ministro da dichiarato: “Oggi dobbiamo intervenire in modo netto su alcuni passaggi che riguardano voto di condotta e misure per contrastare bullismo e mancanza di rispetto nei confronti dei docenti. Necessità di più scuola, più impegno, più studio nei confronti di quei ragazzi che si siano resi responsabili di atti di bullismo. Annunceremo presto queste misure. Segnale di inversione di tendenza, segnale di rigore e serietà per rispetto dei docenti e dei dirigenti che ogni giorno fanno con dedizione il lavoro più bello del mondo”. Il ministro ha anche ribadito: “Noi riteniamo che tenere a casa un ragazzo a non fare nulla sia un danno per lui. Abbiamo immaginato delle attività di cittadinanza solidale”.
La risposta integrale
Ringrazio l’Onorevole interrogante, perché con il suo quesito mi offre la possibilità di ribadire, anche in questa sede, che il mio obiettivo è una scuola che promuova la cultura del rispetto, che ripristini l’autorevolezza dei docenti e rimetta al centro il principio di responsabilità, restituendo piena serenità alla comunità educante.
Abbiamo iniziato con varie misure: la chiusura del contratto, l’assistenza dell’avvocatura dello Stato, l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, un piano casa che sarà delineato più approfonditamente nelle prossime settimane. Oggi dobbiamo intervenire in modo netto, in modo chiaro su alcuni passaggi che riguardano il voto di condotta e le misure per contrastare forme di bullismo e di mancanza di rispetto nei confronti dei docenti.
Ora il caso di Rovigo è stato un caso importante, un caso che ha visto l’intervento diretto del Ministero per ripristinare l’adeguata osservanza delle disposizioni normative. Dirò subito che oggi ci siamo riuniti, con il mio staff tecnico: abbiamo delineato alcune misure che restituiscono centralità al comportamento dello studente, abbiamo ripensato all’istituto della sospensione. Riteniamo che tenere a casa un ragazzo a non fare nulla sia un danno per lui, abbiamo immaginato delle attività di cittadinanza solidale e abbiamo immaginato anche la necessità di più scuola, più impegno, più studio nei confronti dei ragazzi che si sono resi responsabili di atti di bullismo. Annunceremo molto presto queste misure e, in ogni caso, ritengo che aver dato un segnale di inversione di tendenza, un segnale di rigore, di serietà, sia importante per i tanti docenti, per i tanti dirigenti scolastici che tutti i giorni svolgono con grande dedizione il lavoro più bello del mondo, perché è un lavoro che dà il futuro ai nostri giovani.
L’on. Sasso ha commentato: “Se uno studente va a scuola con una pistola ad aria compressa, spara e colpisce in testa la propria insegnante, la deride e fa circolare le immagini sul web, non può prendere un 9 in condotta. Non c’è autonomia scolastica che possa giustificare deriva buonista. Bisogna far capire ai nostri ragazzi che devono accettare le conseguenze dei propri sbagli, si chiama CRESCERE e a scuola dovrebbero insegnare a fare anche questo. Chi tocca un docente tocca lo stato”.