“L’occasione dell’auspicata riforma della scuola può essere utilmente sfruttata per reintrodurre tra le materie di insegnamento quelle che un tempo chiamavamo educazione civica e che oggi potremmo intitolare ‘educazione anticorruzione”. È questo uno dei passaggi dell’editoriale pubblicato sul quotidiano ‘Il Messaggero’ dall’ex ministro della Giustizia, Paola Severino.
La reintroduzione dell’educazione civica, sostiene Severino, è volta al “ripristino del senso di legalità che rappresenta uno degli obiettivi principali di chi voglia davvero cambiare le cose. In un Paese in cui è diffusa l’idea che possa vincere non chi merita di più, ma chi è più furbo degli altri”.
Secondo l’ex Ministro, “in un Paese in cui una parte delle famiglie ha educato i propri figli, anche con l’esempio personale, a credere che le regole del successo non coincidono con quelle di una corretta convivenza civile, è necessario che la scuola si proponga come modello alternativo”.
La proposta è fatta e, a giudicare dalle prime reazioni sui vari social network, ha riscosso pure un discreto successo: ma al Miur che dicono in merito? Soprattutto perchè l’argomento è stato già riformato e rilanciato negli ultimi anni con le riforme dei programmi.