Per commentare alcuni aspetti del “Piano Scuola” di Matteo Renzi, l’Unicobas tira in ballo l’ex ministro democristiano Franca Falcucci.
Stefano d’Errico, segretario nazionale, non ha alcun dubbio: “Ai falchi di oggi, preferivamo di gran lunga la Falcucci: fu lei ad inventare il vero ‘organico funzionale’ che nacque con la legge 270 del 1982 e prevedeva una percentuale realmente aggiuntiva (5%) per progetti e recupero”.
“La Falcucci – ricorda ancora d’Errico – era una democristiana ‘doc’, ma era donna di scuola e lavorò anche per il sostegno sin dagli anni ’70. Ovviamente non possiamo tacere sul fatto che lei fu una nostra fiera avversaria agli albori del Movimento dei Comitati di Base (nulla a che vedere con i ‘Cobas’ di oggi”.
“Lo scontro con la Falcucci – racconta d’Errico – era legato in particolare all’istituto dell’ ‘ultrattività che prevede la trattenuta per l’intera giornata anche per una sola ora di sciopero. Noi riuscimmo a spuntarla in tribunale, ma solo parzialmente, perché ottenemmo la trattenuta per l’ultrattività scattasse solo per gli scioperi dalle 2 ore in su (regola che peraltro è in vigore solo nel comparto scuola”.
“All’epoca – continua – c’era ben altra consapevolezza istituzionale: fu proprio ai tempi della Falcucci che, dopo aver portato decine di migliaia di docenti e ATA nelle piazze fummo ricevuti dall’allora capo del governo, Amintore Fanfani, ancora prima che da Galloni (successore della Falcucci)”.
“Oggi – polemizza il segretario dell’Unicobas – con l’attiva complicità dei ‘sindacati pronta-firma’, ci sono vietate persino le assemblee in orario di servizio in modo che ci sia impedito di parlare con la categoria e persino di trovare candidati e sottoscrittori per presentare liste nelle elezioni RSU”.
Insomma, a sentire il segretario dell’Unicobas, c’è davvero da rimpiangere i vecchi ministri della DC…
“Forse non tutti – conclude d’Errico – ma non c’è dubbio che una donna di scuola come Franca Falcucci rimarrebbe allibita nel leggere il ‘pacco Renzi-Giannini’ con cui si pensa, improvvidamente, di poter risolvere persino il problema delle supplenze brevi, mentre è chiaro che il piano di assunzioni servirà a coprire a mala pena il consueto turn-over del personale”.