Ora a parlare è l’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura volta a promuovere la pace e la sicurezza nel mondo attraverso la cooperazione internazionale nei settori dell’istruzione, delle arti, delle scienze e della cultura, che è più che chiara: bandire gli smartphone dagli istituti scolastici in quanto possono avere “un impatto negativo” sull’apprendimento degli studenti.
Lo ha specificato nel rapporto, Global Education Monitor 2023, dedicato all’Istruzione, sottolineando che la semplice vicinanza di un dispositivo mobile può essere una distrazione, con il risultato che gli studenti perdono la loro attenzione dal compito da svolgere.
Ora, l’UNESCO esorta i governi di tutto il mondo a vigilare attentamente su questa nuova tendenza, allo scopo di garantire che il ruolo centrale dell’insegnante nella trasmissione del sapere non venga minato.
“La rivoluzione digitale ha un potenziale incommensurabile, ma proprio come sono state lanciate chiamate alla cautela su come dovrebbe essere regolamentata nella società, un’attenzione simile deve essere prestata al suo impiego nel campo dell’istruzione, migliorare le esperienze di apprendimento e il benessere di studenti e insegnanti”.
Altro fattore di preoccupazione è l’accentuazione delle disuguaglianze causate dall’avvento delle nuove tecnologie.
Un recente studio ha rivelato che il 90% dei materiali di e-learning proviene dall’Europa o dal Nord America, e il 92% di essi è redatto in lingua inglese. A questo si aggiunge la questione della disparità di accesso alle attrezzature digitali: non tutte le famiglie possono permettersi tali strumenti, e se le scuole non sono in grado di fornirli, i bambini rischiano di rimanere indietro.
L’UNESCO auspica quindi un’azione decisiva per garantire che l’istruzione non diventi un ulteriore campo di battaglia tra chi ha e chi non ha accesso alla tecnologia.